Koinonia Febbraio 2024
ALBERTO
Ci sono eventi che determinano uno scatto in avanti o una svolta nella propria vita e ci sono, a volte, incontri che fanno provare la stessa sensazione.
Alberto è stato, per me, uno di questi incontri. Sebbene lo conoscessi fin dai tempi di Querceto, grazie all’intermediazione di alcuni parenti, potrei dire che una conoscenza più approfondita, o per lo meno una frequentazione più assidua, sia avvenuta, molti anni dopo, in un periodo particolarmente difficile della mia vita. Fu allora che gli chiesi aiuto e le sue parole mi furono essenziali per riprendere a camminare.
Fu poi a partire da settembre 1996, attraverso gli incontri di Koinonia a Pistoia presso il convento di San Domenico, che riallacciai questo filo con Alberto e che mi avrebbe portato a Rita, diventata mia moglie sei anni dopo. Da lui e da tanti amici abbiamo ricevuto il sostegno a questa unione e, seppur fuori dalle strutture canoniche della chiesa, eravamo certi della benedizione di questo nostro stare insieme durato per quindici anni fino alla morte di Rita. L’altro punto di svolta sono stati gli incontri a Pistoia con tanti personaggi del mondo cattolico e non, che mi hanno fatto scoprire un nuovo modo di essere e fare chiesa. Per me, credente più di tradizione che di testimonianza, questi pensieri ed esperienze, sono stati come aprire una finestra su di una stanza chiusa ed in ombra. Una rigenerazione di aria e luce, un vero e proprio cambio di paradigma che, da allora, ha allargato il mio sguardo su di un mondo fino a quel momento forse desiderato ma solo conosciuto per sentito dire. Basterebbero queste due cose per fare di Alberto una persona speciale per me e a cui essere per sempre grato.
La sua visione di una “Chiesa dei Gentili”, cioè più aperta alla partecipazione concreta e attiva dei laici, credo si possa considerare una visione profetica propria di chi sa leggere il segno dei tempi e ha a cuore il futuro dell’istituzione di cui fa parte e che ama.
Non c’è dubbio che mi lascia in eredità un bel patrimonio di apertura sul mondo e di nuovi incontri ed amicizie, ma per adesso è l’assenza che guida il mio pensiero.
Mi mancheranno molto i suoi commenti al vangelo, le sue riflessioni e quelle dei relatori che invitava di persona e sulle pagine della rivista, così come la fraternità leggera degli incontri di Pistoia. Mi mancheranno la sua attenzione e la delicatezza che ci donava in ogni momento della vita, fosse un semplice onomastico o una ricorrenza dolorosa. Mi mancheranno, soprattutto, il sorriso sul quel volto scavato e quelle braccia aperte testimoni di quella Koinonia che ci accoglieva ad ogni incontro.