Koinonia Febbraio 2024


Contemplari et contemplata aliis tradere

 

Nel settembre 1976, dal necrologio di un giornale mi giungeva la notizia della morte di un sacerdote che aveva lasciato una traccia profonda nella mia esistenza: era il domenicano p. Antonio Lupi. E furono lacrime, nottate a pensare e la domanda di Pietro a Gesù “Signore, da chi andremo?”. Il 26 gennaio scorso ci ha lasciati p. Alberto Simoni, un altro domenicano che ha inciso fortemente nella mia vita e di nuovo sono state lacrime incontenibili e di nuovo la domanda “Signore, da chi andremo?”.

Conobbi Padre Alberto Simoni, domenicano, negli anni '70 tramite amici che frequentavano le sue messe domenicali.

Stava insieme a un suo confratello, Padre Aldo Tarquini, in località Querceto vicino a Sesto Fiorentino. Spiravano già da tempo i venti derivanti dal Concilio Vaticano II da cui molti, tra autorità ecclesiastiche, sacerdoti, religiosi, laici, cercavano di difendersi rimanendo nello status quo ante, mentre i due frati avevano accolto con entusiasmo le novità che portavano un rinnovamento nella Chiesa: la messa in italiano, i ricchi paramenti sacerdotali scomparsi, gli arredi sacri sostituiti da componenti di estrema semplicità, pisside e calice di terracotta al posto di quelli normalmente di argento.

Ma i due domenicani ritenevano importante soprattutto non attendere che i fedeli andassero al convento ma che fosse il convento ad andare a incontrare le persone.

Con questo spirito diedero inizio all’esperienza di Koinonia e fondarono l’omonimo periodico che usciva con regolare cadenza mensile e che conteneva articoli di vario genere e argomenti sempre e comunque improntati a temi di caratteri di fede, di attualità, di analisi politica.

E presto arrivò la censura: i due frati furono trasferiti al Convento di San Marco in Firenze.

Inutile dire che continuarono sulla loro strada con innumerevoli iniziative.

Poco tempo dopo, altro ordine di trasferimento: Padre Alberto al Convento di San Domenico a Pistoia e Padre Aldo a Santa Maria Novella.

L'esperienza di Koinonia e il periodico sono stati per me, durante tanti anni, motivo di crescita spirituale, culturale, morale, incentivo ad affinare le capacità critiche fin dalla nascita di questa esperienza a cui ho apportato qualche volta il mio piccolo contributo ma certamente anche il mio più grande affetto.

Non solo... questa esperienza ha significato per me anche il nascere di carissime e profonde amicizie, alcuni esempi: Giovanna Mori, infaticabile redattrice del periodico, che negli ultimi anni senza la sua opera non avrebbe potuto vedere la luce, e oltre a ciò organizzatrice degli incontri mensili; Suor M.Cristina Caracciolo, Suor Fabrizia Giacobbe, Suor Stefania Baldini, Rossana Ninci e Silvano, Maurizio Valleri, per non parlare di altri incontri che hanno incrociato la mia strada.

L'esperienza Koinonia purtroppo si spegne con lo spegnersi della voce del suo fondatore Padre Alberto Simoni a cui va il nostro più caro e grato ricordo e le preghiere perché dal cielo continui ad aiutarci nel cammino di ognuno di noi verso la Terra Promessa.

 

Angelo Caligiuri

 

 

Quello che mi ha dettato da aggiungere è:

 

Mi mancheranno i suoi Forum, i suoi commenti alle letture liturgiche e le sue osservazioni su posizioni emerse da una Chiesa legata a un’ortodossia difficilmente scalfibile e incapace di indirizzarsi verso orizzonti più aperti come i “segni dei tempi” reclamano.

.