Koinonia Luglio 2023


UN LUNGO … LUNGO, PERCORSO

 

La scomparsa di Silvio Berlusconi il 12 giugno 2023 ha avuto un enorme clamore nazionale ed internazionale.

Certo, nel momento in cui ciascuno di noi scompare non è bello ricordarne gli aspetti negativi, ma in questi giorni stiamo assistendo ad una (quasi) unanime “incensazione”, all’elogio delle sue qualità umane, relazionali, imprenditoriali, politiche, filantropiche… un Padre della Patria, insomma.

Berlusconi, però, proprio grazie a queste sue “qualità” ha anche condizionato e “manipolato” - pesantemente- la politica e la vita nazionale; in barba ai tentativi - scoordinati e miopi - di contrastarlo messi in atto dai vecchi partiti. Anzi, ne inventò lui uno nuovo: “Forza Italia” - suo personale - sostenendolo in modo imprenditoriale, aiutato dalle sue televisioni, e vincendo presto le elezioni politiche sulle rovine della Prima Repubblica e dei vecchi partiti storici (DC, PCI, PSI  ecc…).

Infatti, proprio grazie all’enorme apparato mediatico ed economico - che gli è stato permesso di costruirsi - Berlusconi ha veramente (come lui stesso ha detto) “cresciuto” con le sue televisioni ( in dalla fine degli anni ’70 con Canale 5) ben due generazioni di italiani, allettandoli con ideali edonistici, qualunquisti, inquinando ed affossando - negli anni - la vita dei partiti politici, che progressivamente si sono sfaldati, perdendo i loro gruppi dirigenti, i loro quadri, ondeggiando tra posizioni che ormai poco avevano in comune - neanche oggi - con le loro idee originarie, con le aspirazioni fondanti e “storiche”.

Certo il carattere prorompente, istrionico, calcolatore, imprenditoriale e umanamente simpatico di Berlusconi, oltre a solleticare gli appetiti più facili degli italiani, avrà gettato scompiglio anche nelle “ingessate” compagini diplomatiche dell’establishment europeo (ricordiamo il gesto delle corna alle foto di rito, le brutte osservazioni sulla Merkel e le tante battute e barzellette, anche brillanti). Tutti aspetti che hanno caratterizzato il suo lunghissimo percorso imprenditoriale e politico.

La incessante e pervasiva attività delle sue reti televisive ha poi modificato anche lo “stile” e alcuni contenuti della televisione di Stato che - preoccupata di perdere ascolti - ha preferito seguirlo sul suo stesso terreno, anziché migliorarsi in modo originale.

Per giudicare le sue responsabilità verso il peggioramento etico e politico dell’Italia (tutte azioni calcolate, volute, perseguite con costanza), è però necessaria una certa attenzione, una certa “scaltrezza culturale” evitando di distrarsi con l’apparente “facilità” esterna delle situazioni.

Non possiamo, infatti, dimenticare la “mercificazione” di qualsiasi relazione e di qualsiasi situazione; o la tendenza a “corrompere” idee, ideali, la Legge e la Giustizia  (ricordiamo il Bunga-Bunga, le olgettine,  Ruby… e ancor prima le ammiccanti “veline”, e le leggi “ad personam”… i seggi senatoriali come premio ai propri sostenitori e fac-totum… il conflitto di interessi…).

L’omelia del Vescovo di Milano durante il funerale di Stato, infine, ha dimostrato - nella sua pochezza intellettuale e forse anche morale - quali fossero i valori propugnati, o millantati, da questo impero mediatico fatto a sua immagine (”cucito“ su di lui, è stato detto).

Berlusconi è stato indubbiamente un grande personaggio, con grandi doti personali e grandi grandissime ambizioni. Ha guidato quattro governi (dal 1995 al 2011), ha costruito una seconda Milano, ha costruito un impero editoriale, televisivo e mediatico, è stato uno degli uomini più ricchi del mondo… è stato sempre insofferente delle regole costituzionali.

Alcune sue “mosse” politiche erano forse intuibili, prevedibili e (probabilmente) contrastabili… ma non è stato così.

Koinonia lo ha seguito, con vignette e commenti, fin dall’inizio della sua “discesa in campo” del 1994 (avvenuta non solo per spinte ideali ma, forse, anche per “necessità e convenienze“ giudiziarie) e resa possibile anche dall’aggregazione con personaggi dei quali, nel tempo, l’unico rimasto ”in sella” è stato proprio il Cavaliere. Ve ne riproponiamo alcune.

 

Renato Scianò

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