Koinonia Maggio 2023


GRAZIE, VITTORIO, NON TI DIMENTICHEREMO

 

Il giorno 13 aprile avevo in animo di cercare per telefono l’amico Vittorio Bellavite, che ancora una volta mi aveva sorpreso e commosso col suo contributo per Koinonia, di cui avevo ricevuto notifica appunto il 12/4. Ma poi ho dovuto prendere atto tardivamente che di questo stesso giorno era il comunicato di “Noi siamo chiesa”, che annunciava la sua morte: la sorpresa e la commozione erano al massimo.

Il comunicato diceva: “Stanotte ha spiccato il volo per la Patria celeste il nostro Coordinatore/Portavoce nazionale Vittorio Bellavite di Milano. Lo conoscevamo da molti anni, sempre intelligente, attento, generoso, sincero, uno dei protagonisti del Cattolicesimo conciliare, il principale animatore di ‘Noi siamo Chiesa’ che deve a lui la propria vitalità espressa in questi anni. Sarà dura, ma dovremo continuare e sviluppare l’ispirazione e l’impegno che lui ha profuso, certi che ci assisterà dall’Alto assieme a quanti lo hanno già preceduto nella Comunione dei Santi” (Milano, 12 aprile 2023).

Se in un primo momento il gesto generoso di Vittorio era di solidarietà e di sostegno per Koinonia, ora è proprio il dono di questa “koinonia” nella sua realtà che ci è dato di vivere, ed è come se tutto diventasse una consegna ed una memoria, per “continuare e sviluppare l’ispirazione e l’impegno che lui ha profuso”.

In momenti come questo non possiamo nasconderci che una riflessione sul domani della linea conciliare andrebbe fatta, tanto più se si fa memoria di tanti amici e testimoni che ci hanno preceduto nel segno della fede e senza dimenticare che lo stesso giorno 12 aprile c’è stata la morte anche del Vescovo di Partenia Jacques Gaillot, non per farne una bandiera, ma per ricordare tante lotte e trovare il filo conduttore di ciò che della “grazia del Concilio” può e deve passare come veicolo di vangelo ai nostri giorni.

Quello che dobbiamo dirci è che non si tratta più di un’opera di rimozione e di

sostituzione per aggiustamenti vari, ma di una vera e propria “vocazione” di vita e di animazione del Popolo di Dio: senza dilazioni e tergiversazioni varie, ma come compito primario da assolvere non si sa neanche bene come! A questo punto potremmo prendere alla lettera le inequivocabili parole di Gesù: “Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu va’ e annunzia il regno di Dio” (Luca 9,60).

Non si tratta più di ideazione alternativa, di velleità riformista, di confronto impari e a senso unico, ma di imboccare ciascuno la strada stretta e rispondere in solido alle istanze e alle attese che sono nell’aria e nei segni dei tempi.

A Vittorio il nostro grazie ma insieme l’impegno a non dimenticarlo, per mantenere viva la sua passione.

 

Alberto B.Simoni

 

 

 

 

In questo senso  diciamo il nostro grazie a Vittorio, di cui avremo memoria viva e attiva!

Alberto B.Simoni

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