Koinonia Maggio 2023
DAL PENSIERO 233 DI BLAISE PASCAL
- Esaminiamo dunque questo punto, e diciamo: “Dio è, o non è”. Ma da quale lato penderemo noi? La ragione non vi può determinare nulla: c’è un caos infinito che ci separa. Si gioca un gioco, all’estremità di questa distanza infinita, in cui uscirà testa o croce. Su cosa scommetterete? Con la ragione, voi non potete fare né l’uno né l’altro; con la ragione, voi non potete difendere nessuno dei due.
Non accusate dunque di errore coloro che hanno fatto una scelta; perché voi non ne sapete nulla.
- “No, ma io li biasimo di aver fatto, non questa scelta, ma una scelta; perché, sebbene chi fa una scelta e chi fa l’altra siano nel medesimo errore, sono tutti e due in errore: giusto è non scommettere”.
- Sì, ma bisogna scommettere. Ciò non è volontario, voi siete imbarcati. Cosa sceglierete dunque? Vediamo. Poiché bisogna scegliere, guardiamo ciò che vi interessa meno. Voi avete due cose da perdere: il vero e il bene, e due cose da imparare: la vostra ragione e la vostra volontà, la vostra conoscenza e la vostra beatitudine; e la vostra natura ha due cose da fuggire: l’errore e la miseria. La vostra ragione non è maggiormente offesa, scegliendo l’una o l’altra, poiché bisogna necessariamente scegliere. Ecco un punto risolto (Voilà un point vidé). Ma la vostra beatitudine? Pesiamo il guadagno e la perdita, se viene croce, che Dio esiste. Consideriamo questi due casi: se voi vincete, vincete tutto; se perdete, non perdete nulla. Scommettete dunque che esiste, senza esitare.
- “Ciò è ammirevole. Sì, bisogna scommettere (gager), ma forse scommetto troppo”.