Koinonia Maggio 2023


Muoversi nella linea di Francesco

 

È al momento di chiedersi come riconoscere i segni dei tempi che Ratzinger palesa un’ulteriore distanza dalla prospettiva avanzata da Giovanni XXIII e sviluppata dal Vaticano Il. La retta interpretazione dei segni dei tempi richiede infatti a giudizio del papa una preliminare «conversione intellettuale» dei fedeli: devono assumere la concezione secondo cui Dio ha iscritto un ordine nell’universo: infatti solo alla luce di questa visione si possono leggere tutte le vicende umane nell’autentica prospettiva della fede.

In tal modo l’immutabile legge naturale - di cui l’autorità ecclesiastica è depositaria - diventa il criterio che consente la decifrazione delle modalità della presenza della Chiesa nella storia umana. Ne viene vanificata la linea che aveva individuato in una ricerca storica su quel che gli uomini stavano concretamente costruendo nel loro pellegrinaggio nel tempo la via per una nuova e migliore comprensione del Vangelo in grado di farlo ancora apprezzare a quanti se ne erano allontanati.

Francesco si differenzia nettamente rispetto alla linea che il magistero pontificio aveva proposto nel postconcilio. Il richiamo all’invito conciliare a adeguare la pastorale al discernimento dei segni dei tempi non era stato abbandonato dai suoi predecessori, ma il papa argentino recupera l’elemento che era via via sbiadito fino a dissolversi: non si tratta di leggere la storia attraverso gli schemi culturali che il passato ha consegnato al presente, ma di attivare un processo di induzione che dall’incessante divenire delle vicende umane tragga quella diversa e migliore intelligenza del Vangelo che permette di comunicarlo in forma corrispondente ai bisogni degli uomini di oggi.

Bergoglio ripropone in tal modo la prospettiva che l’acquisizione dei segni dei tempi non costituisce tanto la via per presentare in maniera accettabile ai contemporanei l’immutabile dottrina che la Chiesa aveva ricevuto dal passato; bensì per delineare una profonda riforma dello stile di vita dei credenti che riformuli la tradizione alla luce di una più adeguata comprensione del Vangelo derivante dalle vicende del mondo odierno.

Trattandosi di un papato ancora in corso non è evidentemente possibile fissare in maniera esauriente gli elementi che caratterizzano la proposta di; Francesco in ordine ai segni dei tempi. Un aspetto tuttavia risulta già piuttosto chiaro: l’indicazione del criterio con cui è possibile alla Chiesa immergersi nella storia per comprenderli adeguatamente. Come ha scritto nella programmatica esortazione apostolica Evangelii gaudium, per Bergoglio il compito di leggere i segni dei tempi non tocca esclusivamente al pontefice, alla gerarchia o al clero, ma alle comunità ecclesiali nel loro insieme. In tale ottica un’intelligenza del Vangelo emergente dall’effettiva realtà storica è un compito collettivo cui ciascun fedele è chiamato a dare il suo contributo all’interno della Chiesa particolare in cui vive e opera.

 

Daniele Menozzi

in Il papato di Francesco in prospettiva storica

Morcelliana  2023, pp. 96-98

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