Koinonia Maggio 2023


Dalla prefazione di Raniero La Valle al libro di Domenico Gallo 

 

 “GUERRA UCRAINA”

(Delta 3 Edizioni 2023, pp.158, € 15,00)

 

È questo un libro la cui lettura è preziosa, perché racconta con verità una guerra che altri – della politica e dell’informazione – raccontano come uno spettacolo, celebrano come un’epopea, esaltano come un mito, officiano come un sacrificio, e gestiscono come un giudizio; e il giudizio è questo: c’è un protagonista cattivo e uno buono, un carnefice e una vittima, uno zar e un fantaccino, uno squilibrato e un eroe, un despota e un leader, un’invasione e una Resistenza.

Tale è la guerra che lacera l’Europa, tra la Russia e l’Ucraina, tra Putin e Zelensky; ma questa è solo la scena, perché la storia che davvero si svolge tra le quinte è la guerra tra gli Stati Uniti e la Russia, e con gli Stati Uniti c’è la NATO, e tutto l’“Occidente allargato” (perché c’è dentro anche l’Estremo Oriente) e anche l’Italia con il suo Draghi e la sua Meloni.

Il merito di Domenico Gallo è di raccontare questa guerra senza infingimenti, senza propagande, senza “elmetto”; chiama “aggressione” l’aggressione, giudica il giusto e l’ingiusto, il diritto e il crimine, e lui lo può fare, perché è un giudice, e non solo in quanto, come tutti dovrebbero, si mette fuori del conflitto, ma perché giudice lo è per professione, e anzi giudice dei giudici, come è la Cassazione a cui apparteneva: e questo è un fatto singolare, perché è abbastanza frequente il caso di giudici che quando finiscono il servizio entrano in politica, ma non è affatto frequente che dei giudici, lasciato il servizio, si aggirino tra i giornali, si dedichino all’informazione, assumano come loro dovere quello di aiutare gli altri a capire la realtà, a interpretare la storia, a giudicare i fatti con verità, e anche a conoscerli mentre altri “informatori” li occultano e li travisano.

È difficile trovare un testo più pacifista di questo; ma non si tratta di un pacifismo ideologico, di quelli che dicono “pace, pace” ma o si fanno strumentali alla guerra o sono così fondamentalisti da mistificare la realtà; questo è un pacifismo della ragione (ma anche del cuore, che non se ne deve né può separare) ed è ligio alla storia e governato dal diritto.

 

Raniero La Valle

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