Koinonia Maggio 2023


Comunicato stampa della CCBF

“Conférence Catholique des Baptisé-e-s Francophones”

 

APPELLO PER UN DIALOGO QUI E ORA

 

La Conferenza dei battezzati/te rivolge ai vescovi e a tutti i cattolici di Francia, dovunque si collochino, proposte concrete, tutte applicabili immediatamente che non implicano nessuna modifica del diritto canonico.

La CCBF privilegia l’annuncio del Vangelo e, fedele al suo motto “né andarsene, né tacere”, si colloca in pieno nella cultura sinodale inaugurata da papa Francesco, basata nella sua essenza sul dialogo e l’ascolto di tutti i cattolici.

Qualunque siano i risultati della loro assemblea a Lourdes e senza aspettare le conclusioni del sinodo della Chiesa universale, invitiamo i vescovi ad instaurare un dialogo costruttivo con i battezzati per creare questo insieme di proposte più adatte alla realtà della vita di tutte le nostre comunità ecclesiali.

 

Cristiani nella Chiesa cattolica

Cristiani cattolici impegnati in una chiesa la cui autorità non è più spontaneamente riconosciuta, vogliamo crederla sempre capace di testimoniare il messaggio di Cristo nel mondo d’oggi. Sull’esempio di Basilio di Cesarea, pensiamo che la Chiesa può e deve tenere qui e ora un discorso di fede coerente e credibile. Attualmente questo discorso è basato sui testi del Concilio Vaticano II.

Rifacendosi alla sua tradizione antica, il Concilio Vaticano II ha riscoperto che la Chiesa si definiva all’inizio la comunione del popolo dei battezzati. Ha quindi riconosciuto e valorizzato la priorità data alla nozione di popolo che cammina insieme, sulla base del sacerdozio comune dei battezzati.

 

Nella vita delle comunità ecclesiali

Senza mettere in ballo i dicasteri romani

Quali cambiamenti concreti qui e ora?

Poiché è tutta l’assemblea dei battezzati, riunita nel nome di Cristo, che celebra l’eucarestia, il popolo di Dio deve poterla manifestare e renderne conto nella vita concreta delle nostre comunità parrocchiali. La ragion d’essere della Chiesa, che è la comunione sempre da costruire, implica una organizzazione concreta e un governo coerente con questo obiettivo. Ad esempio di quel che diceva Cipriano di Cartagine, conviene sviluppare le dimensioni collegiali e di comunione nelle nostre comunità ecclesiali.

Le nostre comunità ecclesiali non possono ignorare le regole e le modalità generali della vita sociale collettiva. Infatti il cristiano cattolico deve poter vivere l’esperienza della sua fede coerentemente con la partecipazione alla vita sociale in cui testimonia il Vangelo.

Essere un cristiano adulto significa associare un sì intellettualmente e spiritualmente onesto alla fede cristiana, con un senso molto esigente della libertà personale, basata sulla libertà di coscienza, come ricordava Karl Rahner (nel suo Trattato fondamentale della fede) e ultimamente papa Francesco.

Così l’organizzazione concreta delle nostre comunità ecclesiali può ispirarsi, senza rinnegare niente delle specificità della sua missione, a numerosi criteri direttivi in vigore nel nostro mondo. Criteri che si basano in particolare sulle nozioni di apertura, di partecipazione e di sussidiarietà. Così la responsabilità, l’efficacia e la coerenza permetteranno di andare avanti.

 

(traduzione dal francese di Donatella Coppi)

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