Koinonia Febbraio 2023


PERICOLO ”AGGIORNAMENTO”

SECONDO J.RATZINGER

 

Una volta messa in rilievo l’avventura sostanziata nell’atteggiamento della fede, non si può eludere una seconda riflessione, in cui viene in luce con particolare nettezza di contorni la difficoltà che oggi noi proviamo nel credere.

Al profondo fossato esistente fra ‘visibile’ e ‘invisibile’, a rincarare la dose viene oggi ad aggiungersi per noi quello esistente fra ’ieri’ ed ‘oggi’. Il paradosso di fondo, già insito sostanzialmente nella fede, viene ulteriormente acuito dal fatto che la fede ci si presenta, paludata in vesti ormai antiquate, anzi, sembra addirittura incarnare il fattore passato, offrendosi a noi come impostazione di vita e di esistenza tipica d’un’età sperduta nei tempi remoti. Tutti i rammodernamenti, si chiamino essi ‘demitizzazioni’ accademico-intellettuali o `aggiornamenti’ pragmatico-ecclesiali, non cambiano affatto questo stato di cose; viceversa, gli sforzi fatti in tal senso accrescono il sospetto che qui ci venga convulsivamente spacciato per attuale qualcosa, che in realtà è appunto roba dei tempi andati. Questi tentativi d’aggiornamento fanno capire già di per se stessi sino a qual punto ciò in cui c’imbattiamo sia ‘di ieri’. La fede ormai non sembra quindi soltanto l’arrischiato balzo, che però sfida la magnanimità dell’uomo, portandolo a slanciarsi dall’apparente totalità del nostro mondo visibile all’apparente nulla dell’invisibile e dell’inafferrabile, ci sembra invece ancora un fatto che accampa la pretesa di vincolarci oggi all’impostazione di ieri, costringendoci a rievocarla come un valore definitivo e perenne. Ora, chi mai vuol un’anticaglia del genere, in un tempo come il nostro, nel quale al posto del pensiero della `tradizione’ è subentrata l’idea del `progresso’?

 

…Che poi né lo spiccato intellettualismo della demitizzazione, né il pragmatismo dell’’aggiornamento’ risultino davvero convincenti, lo sta a dimostrare il fatto che anche questa forzatura dello scandalo fondamentale insito nella fede cristiana è una cosa molto incisiva, alla quale non si riesce ad ovviare facilmente né con le teorie né con le azioni. Anzi, in un certo senso, qui si manifesta in maniera tangibile la tipica peculiarità dello scandalo cristiano, ossia quel tratto che potremmo chiamare positivismo cristiano, inalienabile positività della concezione cristiana.

 

Joseph Ratzinger

In Introduzione al cristianesimo,  Queriniana 1969, pp.23-24

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