Koinonia Gennaio 2023


LETTERA DEL P.LUIGI CONSONNI

 

Caro padre Alberto,

riceviamo e volentieri le inviamo questa lettera arrivata in redazione da un lettore, colpito dal suo intervento su Rocca n. 21.

Sperando che ne sia felice, cogliamo l’occasione per salutarla.

La Redazione di Rocca

 

Spettabile redazione.

chiedo se è possibile trasmettere questo breve testo ad Alberto Simoni su Rocca n.21, ringraziandolo per il suo lavoro. Se ho capito bene ci saranno altri interventi. Grazie e Buon Natale.                                            

P. Luigi Consonni.

 

Stimato Alberto Simoni.

 

Ho letto il suo articolo “Voglia di teologia”. Complimenti. Mi ha chiamato l’attenzione l‘affermazione che “… Ecco perché c’è da ritrovare la giusta collocazione dentro il cammino storico del Popolo di Dio, sia nelle sue prospettive di fondo che nel suo essere qui ed ora”. Cosa manca? come fare?

Il “presbiterio di teologi” lo penso composto da persone con una base formativa della fede escatologica di Gesù, associata alla fede antropologica, senza la quale è impossibile vivere.

Ritengo che la centralità di questa fede  sia indispensabile per raggiungere l’obiettivo di “un popolo profetico chiamato a rendere testimonianza della Parola di Dio rivolta agli uomini”.

Questa fede è quello che manca. Con essa la persona inserita nel contesto e nella circostanza cosciente della realtà e della complessità in cui si trova è in condizione di elaborare la “giusta collocazione dentro il cammino storico del popolo” nel quale è integrata. Sa cosa e come fare.

È quello che mi è venuto in mente leggendo il suo interessante lavoro, in virtù di quello che segue:

 

a)   La fede escatologica di Gesù

Gesù traghetta i suoi discepoli dalla religione alla fede escatologica. L’obiettivo è instaurare l’ultimo e definitivo oggi, nella vita giornaliera del popolo e della persona. A tal fine “dà origine alla fede” (Eb 12,2) che prima non c’era.

La fede escatologica vince le tentazioni del diavolo (Mt 4,1- 11) e Gesù l’attiva all’inizio della missione nella sinagoga di Nazaret (Lc 4,16-21). È la fede che non viene meno nelle molteplici prove e difficoltà con i discepoli, con le autorità religiose e con il popolo; fede che “porta a compimento” con la Pasqua.

L’orizzonte escatologico della fede di Gesù fa del tempo - l’oggi - l’inizio della sua azione pastorale “oggi si è compiuta questa scrittura che voi avete ascoltato” (Lc 4,21).

 

b)   L’intelligenza della fede del credente.

La fede escatologica in Gesù e nella causa del Regno attiva nel credente - per l’azione dello Spirito - l’emergere di riferimenti dell’azione di Gesù testimoniata dai testi biblici. Sono riferimenti imprescindibili. Questo perché la fede escatologica ha in sé tali riferimenti che intelligentemente elaborati dal credente declinano nel contesto e nella circostanza in cui è coinvolto lo stupore nel mistero dell’amore (trinitario) di Gesù. Ecco, allora, l’intervento di Gesù al credente “la tua fede ti ha salvato/a”.

Con altre parole. Per la fede escatologica il credente da un lato prende coscienza del contesto e della circostanza nella quale è coinvolto e, dall’altro lato, accoglie l’avvento del Regno di Dio, la sovranità del suo amore.

Ecco allora attiva l’intelligenza della fede. La fede non è dono di Dio. È un rapporto con il Padre basato sulla somiglianza e la pratica del suo amore trinitario; rapporto che lo rende figlio di Dio.

Grazie per l’opportunità che mi dato il suo lavoro. Se mi può dare un suo parere la ringrazio.

Tanti auguri di Buon Natale e Anno Nuovo.

 

Como - Rebbio, 14-12-2022       

Luigi Consonni

(Missionario Comboniano con trent’anni in America Latina e sulla soglia dei 79 anni)

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