Koinonia Ottobre 2022


MONSIGNOR GASTONE SIMONI:

LA PASSIONE PER L’IMPEGNO SOCIALE E POLITICO DEI CATTOLICI

 

<…> Un inestimabile patrimonio di pensiero, di iniziative, di opere alimentate da profonda spiritualità rimangono nel nostro ricordo e nei suoi scritti, ma non abbiamo più il conforto e il sostegno delle sue parole, sempre accompagnate da delicatezza, affabilità, comprensione e ricchezza di contenuti. Grazie don Gastone, sappiamo che dal cielo continuerai a esserci vicino.

Per scrivere della sua vita ci vorrebbe un intero volume.. Mi limiterò ad alcuni appunti biografici e a qualche riflessione sulla sua attività pastorale in merito alla presenza politica dei cristiani nella società.

Gli anni ’70 furono assai complessi e difficili. Gli anni delle «brigate rosse» culminati con l’assassinio di Aldo Moro e l’impegnativo confronto e le aspre discussioni sulle proposte di legge sul divorzio e poi sull’aborto volontario (approvate rispettivamente nel 1972 e nel 1978). Furono, peraltro, anche anni di ripresa dell’impegno sociale dei cattolici sulla scia delle conclusioni del Concilio Vaticano II, dell’enciclica di Paolo VI «Populorum progressio» e del notevole patrimonio di idee e di documenti in continuo aggiornamento che costituiscono la «dottrina sociale della Chiesa». In questo ambito maturò in don Simoni la «vocazione» all’apostolato per i fedeli attenti al bene comune.

<…> La sua vocazione trovò, allora, un valido appoggio e una stretta collaborazione con il domenicano padre Reginaldo Santilli (già fondatore a Firenze della rivista «Vita sociale» e del «Centro cattolico di studi sociali»). Erano ambedue convinti che l’impegno pubblico dei cittadini e in particolare dei credenti dovesse andare ben oltre gli interessi personali o di partito che, anche allora, sembravano inquinare - almeno in parte - l’azione politica, ma dovesse guardare esclusivamente al bene della società nel suo complesso, con particolare attenzione alla tutela dei più poveri ed emarginati. A questo fine ritenevano fondamentale la visione cristiana dell’uomo e della società e quindi decisero di dar vita a una rivista ispirata alla «dottrina sociale di ispirazione cristiana» rivolta a tutti i cittadini, ma in particolare ai cattolici impegnati nelle istituzioni, per dare loro uno strumento di riferimento e sostegno nelle decisioni politiche più complesse e delicate. Così, nel 1973, uscì il primo numero del quadrimestrale «Supplemento d’anima» diretto e curato per quasi 40 anni da mons. Simoni. La rivista, sempre ricca di contributi importanti su temi di carattere generale e di attualità, fu accolta con molto gradimento e si diffuse in Toscana e in diverse altre regioni italiane. La pubblicazione si è fermata da alcuni anni a causa della pandemia e delle difficoltà economiche nel frattempo intercorse.

Intorno alla rivista si formò un gruppo di persone che si riunivano saltuariamente per pregare e discutere sugli indirizzi e i contenuti del periodico e che, a partire del 1996, per iniziativa del vescovo Simoni prese la forma di associazione denominata appunto «Amici di Supplemento d’anima» (30 settembre 1996).

Intanto la situazione politica in Italia stava cambiando finché, nel 1994, il partito che aveva rappresentato, più o meno bene, il mondo cattolico italiano, la Democrazia cristiana, dopo 50 anni di presenza ininterrotta negli organi di governo nazionali e locali, venne sciolto. Anche se già in precedenza una piccola rappresentanza di cattolici aveva preso le distanze dalla DC, dopo lo scioglimento del partito la diaspora fu inevitabile.

Pur rispettando le libere scelte di adesione partitica dei singoli, apparve subito chiaro al vescovo Simoni che era comunque indispensabile - almeno in alcune scelte legislative o amministrative di particolare delicatezza e impatto sociale - trovare punti di convergenza alla luce della Dottrina Sociale della Chiesa nella certezza che l’ispirazione cristiana, anche nelle scelte politiche, sia la strada più giusta per una società davvero attenta al bene di ogni persona e di tutte le persone. Per questo, nella sua visione, si rendeva indispensabile l’incontro e il confronto come tra fratelli e sorelle perché, come spesso ripeteva e ha scritto «se non si coltiva e “si respira” insieme l’ispirazione cristiana nella sua integralità, se non si approfondisce la dottrina sociale della Chiesa e non si sanno valutare i fatti e i problemi alla sua luce e se - magari dopo aver recitato lo stesso Credo, aver partecipato alla stessa Eucarestia ed esserci pure scambiati il segno della pace - ci si ignora a vicenda dopo aver varcato le porte delle chiese, senza cercare invece di riflettere insieme e di trovare le vie della collaborazione di fronte alle sfide epocali di oggi, allora qualcosa di essenziale sarà sempre compromesso». In base a queste e a molte altre considerazioni il vescovo Simoni ha promosso la formazione dell’associazione «Collegamento sociale cristiano» (30 settembre 2001, formalmente costituita il 1 marzo 2008) finalizzata a favorire il dialogo fra credenti di varia tendenza politica. L’associazione, che ha suscitato un grande interesse in Toscana, è stata successivamente istituita anche in diverse altre regioni italiane. Più recentemente, in considerazione dell’affinità di intenti e di attività e su proposta del fondatore, le due associazioni hanno deciso all’unanimità di riunirsi anche formalmente e così il 20 giugno del 2015 si è costituita l’associazione «Collegamento sociale cristiano - Amici di Supplemento d’anima» con unico statuto e unica struttura amministrativa e direzionale.

Gli scopi della nuova associazione già inclusi, ovviamente, nelle due precedenti e ampiamente descritti nel libro di don Gastone «Liberi ma non dispersi» (2006), sono essenzialmente: 1) la promozione fra i cattolici - e in particolare fra i giovani - dell’interesse per il bene comune nell’ottica dello «sviluppo dell’uomo e di tutti gli uomini» tenendo conto in particolare del magistero degli ultimi pontefici a partire dal papa Paolo VI fino al papa Francesco; 2) l’attività formativa per un’autentica cultura sociale e politica di ispirazione cristiana; 3) l’impegno per la formazione etica e spirituale perché si svolga attività socio-politica non solo in modo onesto e competente ma anche cristianamente coerente; 4) l’effettivo e costante raccordo fra quanti intendono agire nell’ottica dell’ispirazione cristiana indipendentemente dalla collocazione partitica.

Uomo di grande fede e cultura, fermamente convinto della necessità di lavorare per «una nuova generazione di cattolici (anche) in politica» (papa Benedetto XVI, Cagliari, settembre 2008), mons. Simoni ha speso gran parte della sua vita e delle sue energie per conferenze e incontri un po’ ovunque in Italia o per contatti e confronti con uomini e donne del mondo della politica, dell’economia, della finanza suscitando interesse per un nuovo modello di società «fondata sull’amore». Teneva in modo particolare alla formazione non solo civica ma soprattutto spirituale. Un pensiero religioso e una preghiera non mancavano mai all’inizio di ogni incontro, frequentemente seguito, quando possibile, dalla celebrazione eucaristica. Già dalla fine degli anni ’70 aveva istituito il gruppo «Unione familiare Santa Maria dell’accoglienza» con riunioni mensili dedicate alla preghiera e alla meditazione e anche all’organizzazione di opere di accoglienza e assistenza per minori «problematici», mettendo in pratica il motto benedettino ora et labora.

<…> Sempre accogliente e sorridente, capace di ascoltare con pazienza, rispettoso e delicato anche quando erano necessarie parole di dissenso e di bonario rimprovero, salvo le poche situazioni nelle quali erano indispensabili toni più forti! Alle richieste di aiuto non rispondeva mai negativamente ma cercava di trovare soluzioni se pur complesse e difficili. La sensibilità del «cuore» si scopre pure nelle piccole cose.

Posso testimoniare che quando per strada incontravamo un questuante don Gastone non si voltava mai dall’altra parte, ma metteva sempre mano al portafoglio o al borsellino. Un suo desiderio rimane insoddisfatto. Da un paio di anni aveva in mente di istituire a Fiesole una vera e propria scuola di politica per i giovani. Chissà se presso il Seminario potrà nascere prima o poi la scuola «Gastone Simoni»!

Forse dal cielo, dov’è certamente accolto nella gloriosa visione del Padre, sorriderà a quest’idea. Siamo comunque certi che non farà mancare il suo aiuto per chiunque opera alla costruzione di un «mondo nuovo» fondato sull’amore.

 

Angelo Passaleva

Presidente dell’Associazione «Collegamento sociale cristiano -

Amici di Supplemento d’anima»

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