Koinonia Ottobre 2022


IL NUCLEO DELLE RELIGIONI

 

Le religioni hanno sia una dimensione orizzontale che una verticale. La prima riguarda il rapporto col mondo, l’altra il rapporto con Dio. Nella dimensione orizzontale l’interesse è focalizzato sull’aspetto sociale, morale, politico ed ora anche ambientale della società, cioè su tutto ciò che presiede allo sviluppo della società umana. Da tempo ormai l’obiettivo prioritario sembra essere quello orizzontale, mentre la dimensione verticale appare, direi quasi, sfocata.

Ai suoi seguaci Gesù ha indicato con chiarezza qual’ è la via per ottenere la vita eterna: l’amore per il Padre e per i fratelli. L’Amore è la via, ma l’amore per il Padre e del Padre per noi deve necessariamente essere al primo posto. È sempre Dio che ci ama per primo e per amarlo bisogna prima sentirsi amati da Lui. Senza aver fatto esperienza in noi di questo Amore, è difficile riuscire ad amare i fratelli. Ma per voler bene a qualcuno bisogna prima conoscerlo, passare del tempo con lui. Oggi la Chiesa cattolica parla della necessità di una nuova evangelizzazione. Perché? Perché sa che i fedeli hanno smarrito la strada: non conoscono la Scrittura, a mala pena conoscono il Vangelo grazie alle letture domenicali in chiesa, la preghiera si limita a qualche orazione ripetuta meccanicamente. Una percentuale bassissima frequenta la chiesa e i sacramenti. C’è una superficialità, una tiepidezza della fede che sgomenta: ci si sposa in chiesa per motivi più mondani che spirituali e pochi sanno cos’è la sacralità del matrimonio. Le famiglie fanno fare la Prima Comunione ai figli e poi si disinteressano del loro sviluppo spirituale. I parroci, spesso oberati da impegni burocratici, non sono capaci di parlare in modo appassionato e vivo di Dio. Manca profondità nel nostro vivere di cristiani.

Perché abbiamo trascurato la dimensione verticale della fede? Perché nessuno ci dice più che l’uomo non è solo il suo corpo e la sua mente, ma possiede un’anima immortale che lo spinge, anche inconsapevolmente, a cercare la sua origine, la sua fonte, a ritornare nel grembo da cui proviene? L’inquietudine, la solitudine, la paura che spesso ci accompagnano nella vita sono la dimostrazione che siamo alla ricerca di un qualcosa che ci manca e che non ci fa mai sentire pienamente felici. Per un credente è la nostalgia del Padre, di quel Dio che vuole sbocciare in noi, che ci cerca per la nostra gioia. Dio ha messo un “marchio”, una luce dentro di noi, luce che è Lui stesso. Non dobbiamo scordare che abbiamo ricevuto un’eredità divina, quella di essere tutti figli di Dio e quindi fratelli. La Scrittura dice che siamo stati creati “a Sua immagine e somiglianza”. Se Lui è Amore, allora anche il nostro nucleo più intimo è Amore. Oggi abbiamo dimenticato tutto questo, invece è necessario risvegliarci a questa Verità.

La religione non può interessarsi solo dell’aspetto morale o sociale, come ha fatto per secoli, perché è nata per rispondere alle grandi domande dell’esistenza: esiste Dio? ed io, chi sono, da dove vengo, dove vado? cos’è la vita e cos’è la morte?

Su quest’ultimo tema c’è un silenzio assordante, abbiamo paura a parlarne. La morte è una presenza scomoda, meglio far finta che non esista. Eppure ogni uomo, credente o non credente, sa che quello, fin dalla nascita, è il destino che attende tutti: il nulla per alcuni, la dimensione spirituale per altri. Chi ci aiuta oggi ad affrontare la morte senza paura? Chi ci dice che è proprio quello il momento più importante della nostra vita e che occorre prepararci per quell’evento?

Gesù ci ha invitato a lungo alla conversione, ma questa deve però avvenire nella profondità del nostro intimo, nel cuore e non venire dall’esterno. È nell’ interiorità che il nostro vivere deve cambiare. Quando abbiamo cercato di trovare risposte dall’esterno abbiamo sempre fallito come umanità. Nessun socialismo, comunismo, liberalismo ha mai portato risposte definitive alla nostra anima inquieta, al nostro desiderio di libertà e giustizia. Il cristianesimo non è la religione dell’introspezione, come le tradizioni orientali; è inserito nella storia ed opera nella storia, ma Gesù ha anche detto: “Voi siete nel mondo ma non siete di questo mondo”.

 

Daniela Nucci

.