Koinonia Settembre 2022


La voce di Frei Betto

ABDICARE ALL’INTELLIGENZA

 

Il mio confratello Tommaso d’Aquino ha dato la risposta che Gesù si è trattenuto dal dare a Pilato quando gli ha chiesto mentre era sotto processo: “Che cos’è la verità?” (Gv 18,38). Di fronte alla domanda del governatore romano nella Palestina del I secolo, il Nazareno optò per il silenzio, coerentemente con un consiglio rivolto ai suoi discepoli: “Non gettate le vostre perle davanti ai porci” (Mt 7,6). Questo avvertimento implicava una critica feroce agli occupanti romani, giacché sui loro stendardi esibivano la figura del maiale, uno degli animali più rifiutati dagli ebrei.

San Tommaso diede la risposta nel XIII secolo: “La verità è l’adeguamento dell’intelligenza al reale” (Quaestiones disputatae I,3). Così, più siamo fedeli alla realtà dei fatti, più ci avviciniamo alla verità. È questo ciò che l’ideologia neoliberista, ora intrisa di logica neofascista, vuole evitare. E perché? Bene, perché i fatti smentiscono il suo discorso. Un esempio recente è l’omicidio in camera a gas da parte di agenti della Polizia Stradale Federale di Genivaldo de Jesus Santos, del Sergipe, avvenuto a fine maggio. Il Brasile e il mondo hanno visto chiaramente la brutalità dei poliziotti registrata in video.

Tuttavia, quando gli è stato chiesto del crimine barbarico, Bolsonaro ha tergiversato e la Polizia Federale ha speso soldi pubblici in perizie scientifiche, come se ciò potesse cambiare la forza delle immagini. Abbiamo visto tutti quando Genivaldo, senza reagire, si è sottoposto alla perquisizione e, in seguito, torturato e gettato nella camera blindata dell’auto della polizia, dentro cui i poliziotti hanno lanciato una bomba di gas lacrimogeno per poi chiudere l’entrata con dentro il prigioniero.

Si possono citare altri esempi, come il discorso che il capitalismo è il regno della libera iniziativa, in cui tutti possono prosperare. I dati indicano però che i 2/3 dell’umanità sono ancora costretti a sopravvivere immersi nella sfera della necessità e si rassegnano a non avere accesso alla sfera della libertà.

Esaltare gli USA come paladini della democrazia è un altro buon esempio. Basta esaminare la storia e verificare che la Casa Bianca ha compiuto colpi di stato in quasi tutti i paesi dell’America Latina per rovesciare governi costituzionalmente eletti e instaurate dittature, anche in Brasile (1964). E sostiene governi non democratici come quelli dell’Arabia Saudita e del Brunei, guidati da monarchie assolute.

Gli USA proclamano di desiderare che ci sia libertà in tutti i paesi... tranne Porto Rico, trasformato in colonia americana dal 1898. E si lamentano del fatto che la Russia abbia occupato la Crimea, senza, tuttavia, che le truppe dello Zio Sam abbiano lasciato la base navale di Guantanamo, a Cuba, trasformata in prigione clandestina per presunti terroristi rapiti in giro per il mondo.

“In guerra la prima vittima è la verità”, avrebbe detto Eschilo (525-456 a.C.), drammaturgo greco. Anche nelle elezioni. Molti elettori brasiliani si sono lasciati trascinare dalle bugie (fake news) nelle elezioni del 2018 e hanno votato per Bolsonaro. Credevano che il PT (Partito dei Lavoratori) avesse creato un kit gay; che Haddad, se eletto, avrebbe autorizzato la pedofilia, e che avresse difeso, in un libro, la pratica dell’incesto; che sarebbero stati distribuiti biberon con tettarelle a forma di pene per combattere l’omofobia; che il PT conducesse la campagna “Free Lula” con immagini di Lula sulle tavolette di marijuana, ecc.

Quest’anno il livello di bugie, insulti, farse e montature generati dal Gabinete do odio (Ufficio dell’odio), con stanze nel Palazzo del Planalto, tende a salire al massimo livello. Bolsonaro ha già dichiarato di non ammettere sconfitta e “solo Dio mi toglie da qui”. Tutti i sondaggi elettorali mostrano che sarà rimosso dal voto popolare. E forse al primo turno.

Per porre fine a questo governo esecrabile che ha portato l’inflazione fuori controllo; ha fatto salire il costo del carburante; fatto andare alle stelle il costo della vita; demolito l’istruzione e la salute, con tagli ai fondi; e tanti altri mali che il nostro popolo sente nelle tasche e nella mente, dobbiamo intensificare la campagna elettorale per eleggere Lula sostenuto da deputati, senatori e governatori progressisti, che interrompano l’accelerata regressione brasiliana e restituiscano sovranità e indipendenza alla nazione.

Non rinunciamo alla nostra intelligenza. Abbiate cura che la Magistratura metta a tacere le fake news degli avversari. Per convincere gli indecisi non c’è nemmeno bisogno di molte argomentazioni. Basta guardare le strade del Brasile piene famiglie di senzatetto; i prezzi dei prodotti nei mercati liberi; lo stato di abbandono dell’istruzione e della salute; il modo rabbioso, rancoroso di Bolsonaro e dei suoi sostenitori in frequenti dichiarazioni, convinti che siamo tutti imbecilli... come loro! Alle urne i fatti metteranno fine al governo della menzogna.

 

Frei Betto

(trad. dal portoghese di Magaly Santos)

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