Koinonia Luglio 2022


“I SANTI DELLA PORTA ACCANTO”

 

Da qualche anno torno a riflettere, sempre con più insistenza e con più continuità, sul quando, sul come, sul dove e sul perché la mia vita abbia avuto a che fare ed ha a che fare, talvolta inaspettatamente, anche gomito a gomito, con santi e con sante del XX secolo. Alcuni ed alcune erano e sono “così in alto” tanto da non poter essere mai incarcerate entro coordinate tempo-spaziali, che si addicono a questo articolo, che tu leggi, che io scrivo e di cui altri non sapranno neppure l’esistenza. Alcuni ed alcune di questi santi avevano ed hanno ancora i piedi ed il corpo bagnati dal sudore prodotto dal tipico andare di coloro che tentano, si sforzano, ritentano e ritentano ancora di non dirigersi verso chissà quale direzione, di arrivare a possedere chissà che cosa, ma di cercare di raggiungere, come scrive Matteo, “Colui che è risorto dai morti e vi precede in Galilea” (28,7).

In questo contesto sarebbe poco dire: i santi e le sante da me incontrate inseguono istintivamente il Risorto, dal momento che l’episodio di Emmaus è la conferma che Egli è e sa anche essere un buon accompagnatore. Così pure, sarebbe troppo dire che Egli sa furbescamente camuffarsi come fa con la Maddalena: “Donna… chi cerchi?” (Gv. 20,15), perché, anche se il proseguo è “Noli me tangere”, sappiamo bene le condivisioni eucaristiche che seguiranno, prima che Egli salga in cielo.

Di santi e di sante ne ho conosciute e ne conosco. Sto quasi decidendomi a scrivere un libro al riguardo. Perché ho conosciuto… ma lasciatemeli e lasciatemele godere nell’ambito più nascosto e riservato di me.

Eppure, in un momento storico che ha tutti i connotati di appartenere dolorosamente a tutto il genere umano in quanto tale e non più a ogni singolarità (anche se si soffre singolarmente, il dolore è intriso di una mistericità koinonika), voglio sottoporre alla vostra meditazione un brano di fratel Carretto.

Parlare di fratel Carretto tralasciando di riferire dei suoi legami di vicinanza a don Giovanni Battista Montini, Aldo Moro, Giorgio La Pira, Bargellini… allo stesso ordine dei Padri Predicatori (O. P.). Non accennando neppure agli anni critici della sua appartenenza all’Azione Cattolica. Tantomeno ai suoi numerosi libri, di cui non si parla: taluni sono introvabili, certamente per l’anno di pubblicazione; taluni giunti, dopo pochi anni, alla XV, XX edizione; taluni da ritenere profetizzanti, lì dove anticipa le cause che producono l’impoverimento numerico dei vari e molteplici ordini, femminili e maschili, ecclesiastici; altri da rileggere alla luce della concessione sacerdotale anche ad uomini sposati; altri…

Ma… per non dilungarci troppo, a Te, carissimo don Bruno, e a tutti gli amici-fratelli di KOINONIA, invio, affinché le meditiamo, alcune parole del suo libro Ciò che conta è amare, A.V.E., Roma 1989, XX edizione, pp. 136-137.

 

Pierino Montini

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