Koinonia Giugno 2021


LETTERA E PROPOSTA DI MARIO BENCIVENNI

 

Carissimo Alberto

 

sia ieri che oggi ho iniziato la mia giornata “more conventuale" con le letture proposte in questa puntata di “In altre parole” dove fra l'altro ho trovato riflessioni sul tema della Trinità che da tempo è oggetto delle mie riflessioni anche in chiave della periodica rilettura che faccio della Commedia di Dante che, come sai, conclude il suo viaggio nell'aldilà con la visione del mistero della Trinità. Pochi nell'esegesi di questo capolavoro, distratti da tanti altri e straordinari temi o forme che nel corso dei cento canti si incontrano, hanno capito che tutto questo lunghissimo viaggio è costruito e ha significato solo in funzione di quello che viene rappresentato e detto negli ultimi 68 versi dell'ultimo canto (Paradiso, vv. 76-143); e ancora che si tratta non di un viaggio di sola andata ma proprio la visione del mistero della Trinità riporta all'inizio del viaggio cioè alla "selva oscura" da cui ripartire per una salvezza che inizia "in hac vita" nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito.

Ieri ho iniziato la giornata invece leggendo alcuni passi dell'ultimo numero di Koinonia che è andata a rivalutare quel luogo per me prezioso di corrispondenza umana che era e dovrebbe essere la cassetta postale (oggi ridotta purtroppo a deposito di bollette, lettere commerciali, avvisi di giacenze di atti amministrativi e peggio ancora di una pletora di messaggi pubblicitari): ho letto il testo della tua lezione agli studenti del Mugello sulla figura e l'opera di S. Domenico e l'ho trovato molto bello e utile proprio nella prospettiva che dovremmo dare alle celebrazioni dei centenari degli uomini illustri del nostro passato. Anche questa lettura mi ha arricchito nella direzione della rilettura di Dante che sto facendo in questo periodo (nella profezia teologica illustrata con la poesia della Commedia, Dante non a caso, e non poteva essere diversamente, ha come due modelli di riferimento S. Francesco e S. Domenico che non a caso incastra anche in una forte architettura simmetrica in due canti adiacenti. Ho pensato di condividere questa mia riflessione sul poema di Dande proponendo alla Comunità dell'Isolotto un ciclo di 4 letture "Dantis" che è stato subito accolto con entusiasmo e del quale stiamo definendo il programma di svolgimento, probabilmente per quattro sabati pomeriggio consecutivi a partire dal secondo sabato di settembre. In allegato ti giro il testo che ho inoltrato alla Comunità per illustrare il significato e le caratteristiche della mia proposta, così puoi capire meglio anche tu di cosa si tratta.

Anche e proprio per questo di nuovo un grande e affettuoso grazie per il dono delle parole che mi arrivano da te. Un abbraccio e l'augurio di una serena e gioiosa giornata

Mario


Comunità dell’Isolotto. Leggere Dante insieme.

 

Quattro appuntamenti con Dante e la Commedia in occasione del VII centenario della morte del Poeta (1321-2021).

Provo qui ad illustrare le ragioni, i contenutile e l’attuazione della proposta che faccio alla Comunità di un ciclo di 4 incontri con Dante e il suo Poema.

1.    Dante rientra in quella categoria di classici che, secondo una delle definizioni date da Italo Calvino, comprende quegli autori e quelle opere che continuano a parlare anche a distanza di tempo, anzi sono capaci di parlare sempre in modo nuovo perché letti con occhi sempre nuovi.

2.    Un centenario di un classico è un’occasione importante per dedicare a lui un attenzione maggiore e quindi un’occasione importante per conoscerlo meglio, ma anche per conoscersi meglio.

3.    I quattro incontri da me proposti nascono pertanto da quell’esigenza di “educazione permanente” che va oltre o si affianca all’istruzione dell’“obbligo” e che costituisce una parte importante della nostra esperienza comunitaria a partire dalla “scuola popolare” attivata negli anni ’60 sull’esempio della scuola di Barbiana.

4.    Vuole essere un omaggio non solo a Dante, ma anche a quelle tante persone che col loro contributo ci hanno accompagnato in questa esperienza comunitaria e in particolare ad Urbano che fra i tanti doni che ci ha offerto nel nostro cammino comune tante volte ci ha ricordato Dante e la sua Commedia.

 

Titolo: Dante poeta-profeta del Vangelo. Una interpretazione della Commedia dantesca.

 

Motivi e contenuti della proposta.

 

Motivi.

Da tempo, pur non essendo un “dantista” cioè uno studioso specialista di Dante, mi sono occupato di Dante come docente. Grazie a questo lavoro sono tornare a studiarlo e a leggerlo in classe per provare a spiegarlo ai miei studenti.  In questo percorso lungo anni di lettura-studio-insegnamento ho potuto verificare l’importanza della produzione poetica di Dante non solo ai fini della letteratura e in particolare alla formazione di una lingua volgare italiana, ma anche alla sua modernità cioè al suo significato di “classico”. In questa costante lettura/scoperta della Commedia di Dante sono stato aiutato tantissimo anche la mia esperienza di cristianesimo come umanesimo integrale maturata prima nella Parrocchia e poi nella Comunità dell’Isolotto.

Aggiungo ancora che pochissimi capolavori dell’umanità in generale, e della letteratura italiana in particolare, sono popolari come la Divina Commedia. Dante ha concepito infatti questo sua poema-profezia come opera destinata non ad una minoranza di letterati, ma a tutta l’umanità, a tutti gli uomini. Non a caso infatti la Commedia ha una tradizione unica di lettura e di trasmissione orale fra gli strati popolari: quante generazioni di contadini e di artigiani l’hanno imparata e tramandata a memoria in occasione di quello straordinario momento comunitario delle “veglie” che precedevano l’andata a dormire prima della diffusione della televisione e dei mezzi di comunicazione di massa.

Contenuti.

Riprendendo la forma della “lettura di Dante” che consiste nella lettura e commento di parti dell’opera di Dante vorrei concentrare le 4 letture che propongo sul significato poetico/profetico del poema della Commedia. Dante dopo aver cercato di modificare da politico e da trattatista ciò che non andava bene nella società del suo tempo (ingiustizie, guerre, degrado morale, istituzionale e politico etc.) decise di contribuire alla salvezza della umanità intera con la cosa che sapeva fare meglio e cioè la poesia. Una poesia però che si colloca come proposta per una rigenerazione/rinascita dell’umanità tutta nel tempo e quindi come “profezia” alla luce di un recupero del messaggio di umanesimo integrale contenuto nel Vangelo e nell’insegnamento di Gesù lì contenuto. Da qui il titolo che propongo a questo ciclo di 4 incontri danteschi: “Dante poeta/profeta del Vangelo”.

Questi i contenuti/temi specifici dei quattro incontri:

1.    Illustrazione dei caratteri generali della Commedia (struttura, intreccio narrativo, e contenuto) in relazione alla vita e alla produzione poetica di Dante.

2.    Inferno. Lettura e il commento del canto V (Francesca da Rimini).

3.    Purgatorio. Lettura e commento del canto V (Bonconte da Montefeltro e Pia dei Tolomei).

4.    Paradiso. Lettura e commento del canto XXXIII (La visione di Dio e della Trinità).

Attuazione.

Proporrei di tenere gli incontri il sabato (va capito se è meglio la mattina o il pomeriggio) e, covid 19 permettendo, in presenza e in collegamento telematico (pagina facebook della Comunità, oppure col sistema attuale degli incontri domenicali). Gli incontri dovrebbero durare almeno un’ora e se possibile anche un’ora e mezzo pensando anche a interventi  e domande di chi partecipa. L’ideale infatti sarebbe quello che la parte espositiva (di conoscenza) fosse accompagnata anche da un colloquio e riflessione collettiva.

Nell’esposizione mi vorrei avvalere della collaborazione anche dell’artista Enrico Guerrini che da tempo sta lavorando con stupendi risultati all’illustrazione della Commedia. Enrico, che conosco dai tempi in cui era studente al Liceo Artistico, mi ha assicurato sia la possibilità di utilizzare il vasto materiale da lui disegnato e dipinto e anche di una sua partecipazione dal vivo realizzando, in diretta, un’opera sui temi che trattiamo nei nostri incontri.

Date degli incontri (da definire meglio assieme). Il ciclo degli incontri a mio avviso dovrebbe avere una correlazione temporale e una cadenza non troppo dilazionata negli intervalli: ideale una cadenza settimanale/quindicinale. In questo modo per realizzarlo servono circa uno o due mesi (per questo motivo forse sarebbe utile farli fra settembre e ottobre).

Tuttavia si può organizzare il ciclo anche con intervalli maggiori e come singole puntate. La prima anche entro il prossimo giugno e le tre successive fra settembre e ottobre (oppure una al mese  giugno, settembre, ottobre  e novembre).

Mario Bencivenni

 16 maggio 2021

N.B. Al momento opportuno sarà dato il calendario del ciclo con le relative indicazioni per chi voglia partecipare


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