Koinonia Maggio 2021
Un nuovo libro di Marco Ventura*
DIO SENZA DIO
Il ritorno impetuoso delle religioni (prive di amore)
che chiedono cieca obbedienza
Forse erano dei veri credenti, coloro che negli anni Sessanta hanno annunciato la morte di Dio. Lo erano nel senso che avevano vissuto davvero - con spirito di rivincita o angoscia di solitudine - coloro che si erano fatti portatori convinti di questo annuncio.
Il ritorno impetuoso e in forza (e anzi forzato, vedi la Polonia) della religiosità e della religione, non è un ritorno ma un drastico cambio della fede, di Dio e di quelle che una volta erano “le sue legioni” adesso appaiono dominatori dell’intera vita pubblica del mondo. Al punto da rendere il Papa marginale, o ripudiabile, e l’intero insegnamento delle chiese (cattolica e protestanti) frutto di una modernizzazione disordinata e inaccettabile. Dunque il Dio che torna non è risveglio del Dio dato per morto. Questo è il paesaggio che vede e descrive e sul quale riflette Marco Ventura, professore di Diritto Canonico (Siena) e autore di Nelle mani di Dio (Il Mulino). Saggio dal titolo bellissimo e ingannatore: usa la frase comune (di pietà e speranza) per dire che la nostra era è profondamente cambiata. Ora Dio non crede in Dio ma nella forza, nella politica, nella sottomissione, libero dai vecchi ornamenti dell’amore e della Misericordia che non servono al comando. Se Ventura fosse uno scrittore impetuoso e di parte, direbbe: Dio senza Dio.
Analizza intelligentemente la vera e ingombrante presenza di un Dio che non ha niente a che fare con il lutto o l’orgoglio della generazione precedente, credente ed atea. Qui, nella nuova epoca del “Dio padrone”, cominciano a vedersi, chiari e pesanti, i segni del nuovo Dio, chiamato a presiedere un rigoroso e arbitrario controllo della vita dei cittadini: l’unica verità di fede è l’obbedienza politica. Tutte le altre verità sono scelte dal passato (l’umiliazione della donna e la privazione di ogni suo diritto) per costruire uno Stato barricato contro ogni modernizzazione.
La mano armata di chi (nel Jihadismo e nelle milizie dei suprematisti bianchi) vuole essere un buon credente sa che Dio autorizza a prendere possesso di ciò che ti appartiene, senza trattative e compromessi. Nel racconto di questo nuovo Dio, prima c’è la “mano invisibile” del libero mercato e poi (non causa-effetto, ma sequenza storica) la “santa vittoria” del mercato stesso, con la caduta del muro di Berlino. Con Reagan e Thatcher nasce un nuovo modo di credere in cui il profitto è fede, ma anche modello di ordine e diritto a dirigere. È un Dio che vuole le classi e il loro brutale fronteggiarsi, col fatale esito della sottomissione dei poveri.
Le donne povere e credenti della Polonia soggetta al nuovo Dio perdono tutto e accettano tutto. Ma la Polonia non è che un modello di ciò che sta accadendo nel mondo, da Bagdad al Tibet, dall’India padrona all’India negata, dall’Etiopia al Tigrai. Il nuovo Dio è un Dio potente e irremovibile che beneficia, per ora, della diffusa persuasione che sia sempre lo stesso Dio, nelle cui mani cercare protezione e salvezza.
Furio Colombo
in “il Fatto Quotidiano” del 3 maggio 2021
*Nelle mani di Dio, Il Mulino, 2021, pp. 192, € 15,00