Koinonia Maggio 2021


Dietrich Bonhoeffer in Resistenza e resa (Paoline 1988)

 

La forza dei ricordi proviene invero sempre dalla forza della gratitudine. Proprio in tempi come questi bisogna sforzarsi, nella preghiera, di concentrarsi nella gratitudine. Soprattutto, non dobbiamo mai lasciarci consumare dagli istanti, ma dobbiamo mantenere in noi la tranquillità delle grandi idee, e misurare tutto su quelle. La cosa più difficile da sopportare negli uomini è che sono pochissimi a poterlo fare. Non è la malvagità, ma la debolezza umana che deturpa e degrada la dignità dell’uomo. È una cosa che si può sopportare solo in forza di una compassione molto profonda. Del resto, la guida resta sempre nelle mani di Dio. (p.465)

Qualcosa ancora, di tutt’altro genere: non solo l’azione, ma anche la sofferenza è una via verso la libertà. La liberazione nella sofferenza consiste in questo, che all’uomo è possibile rinunciare totalmente a tenere la propria causa nelle proprie mani, e riporla in quelle di Dio. In questo senso la morte è il coronamento della libertà umana. Comprendere o meno la propria sofferenza come prosecuzione della propria azione, come compimento della libertà, questo determina se l’azione umana sia o non sia un affare di fede. Trovo tutto questo molto importante e molto consolante. (p.453)

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