Koinonia Marzo-Aprile 2021


Ricordando Arnaldo De Vidi

 

SIAMO GLI ULTIMI CRISTIANI?

 

Forse la domanda “Siamo gli ultimi cattolici?” suona strana in Italia, ma non nel Terzo Mondo. Qui in Amazzonia le Chiese evangeliche crescono con vigore, mentre l’ingranaggio della Chiesa cattolica pare inceppato (i fedeli cattolici continuano religiosamente analfabeti; coi loro santi sono quasi politeisti; sono gerarchico-dipendenti; sono credenti non praticanti; figli di un Dio a buon mercato; disobbedienti alle direttive del papa in materia di morale; ecc.).

Leggendo gli atti di congressi evangelici o le opere di teologi protestanti, si incontrano affermazioni ottimiste sull’avvento di un mondo tutto evangelico. Tali testi non fanno mistero sulla prossima fine del cattolicesimo, salvo poi correggersi al vedere insperate risorse di ripresa della Chiesa cattolica, quasi un Proteo o un’araba fenice. Il cattolicesimo però è visto come un resistente quasi inerziale.

Verrebbe allora da dire che il cristianesimo cattolico sta morendo, mentre quello protestante è in ascesa. Si potrebbe pensare così: la globalizzazione (quella di cui Francis Fukuyama disse che è venuta per restare, perché i suoi dogmi sono il meglio possibile per l’umanità) è nata anglosassone, perciò concede spazio alla religione protestante. Come lo sport globale per eccellenza è il calcio, così la religione globale sarebbe il protestantesimo. Ma a questo punto dobbiamo chiarire che non sono le Chiese protestanti classiche a crescere, ma quelle di ispirazione pentecostale.

 

SIAMO GLI ULTIMI COSTANTINIANI? - Forse a morire è la “cristianità” o “Chiesa costantiniana”, sia cattolica sia protestante. Già Emmanuel Mounier parlava della “fine della cristianità occidentale”. E “noi vogliamo seppellirla senza rimpianti”, ebbe a dire Antoine Vergote (ma essa è morta davvero?). Credo che la Chiesa cattolica abbia cominciato tardi e troppo timidamente a svincolarsi dalla sua eredità costantiniana. La Chiesa, forte di un sistema razionale che la presenta come padrona della verità e maestra di norme di vita, ha continuato gelosa del suo peso sociale e avvocata dello status quo.

Ricordando il grande inquisitore di Dostoevskij, la Chiesa ha voluto ridurre Cristo per governare il popolo. Kierkegaard ammonisce: “Ahimè, quando si è nati nella cristianità, quando, sin da bambini, si è stati stregati con la fola che si è già cristiani, allora senza dubbio è immensamente difficile diventare cristiani”. La Chiesa si propone di mettere fine all’alleanza costantiniana tra croce e spada... solo quando avrà la prova d’essere minoranza numerica, anagrafica.

 

SIAMO GLI ULTIMI PRATICANTI? - Tornando quindi alle Chiese evangeliche, potremmo dire che crescono perché esigono la conversione, la fine del cristiano anagrafico e la nascita del cristiano convinto. Ma, come direbbe Bertold Brecht, convinto di che cosa? Del Vangelo! Ma quale Vangelo? Il contundente messaggio del regno di Dio che contesta il sistema? O piuttosto il segreto della crescita delle Chiese evangeliche sta nella capacità di occupare gli spazi concessi dal sistema? Se così fosse, a morire sarebbe, ahimé, un cristianesimo “martiriale”, impegnato per l’avvento del regno fino alla persecuzione.

In altre parole: nel Terzo Mondo le Chiese evangeliche stanno facendo uno sforzo ammirevole per conquistare il mondo a Cristo e per rispondere alle sfide del postmoderno; ma il Cristo predicato è un Cristo light o fitness e non quello del regno di Dio, come, per esempio, si proponevano le Comunità ecclesiali di base.

 

SIAMO GLI ULTIMI TEISTI? - A crescere, oltre alle Chiese evangeliche, è l’islam. Negli Usa è in atto una crociata evangelica contro l’islam, mostrando con numeri e dati che esso è il grande antagonista. L’islam ha il vantaggio di avere dogmi e comandamenti pochi ed esigenti, ideale per una religione che vuol essere di massa e di forte identità sociale. L’islam pare anche un baluardo più fortificato contro la secolarizzazione, l’agnosticismo e l’ateismo, diffusi nel nostro tempo.

Ma è bene tenere presente che la crisi del cristianesimo è anche crisi del “teismo” e in un futuro non lontano la crisi colpirà anche l’islam.

Forse certe reazioni violente di frange islamiche sono il risultato di una loro subconscia insicurezza nei confronti del mondo secolarizzato, visto come minaccia. Come dissi all’inizio, Twain, creatore del simpatico Tom Sawyer, auspicava e profetizzava la fine del cristianesimo. Né andava per il sottile: diceva che l’Occidente è sviluppato non perché è cristiano, ma nonostante sia cristiano. Egli diceva che la Bibbia è un compendio di crudeltà, inciviltà e infantilismo.

Vedo in Twain una certa arroganza, ma accetto la sua provocazione. Il cristianesimo ha di fatto mitizzato il codice sacro di un popolo (l’ebraico), prendendolo alla lettera e facendone il codice dell’umanità, ignorando altri codici. Non manca letteratura sulle religioni scritta da antropologi cristiani; ma tale letteratura spesso è apologetica e raramente arriva al popolo cristiano. Un dialogo religioso attento ci avrebbe evitato gli eccessi di integrismo, dogmatismo e intolleranza. Forse il tempo più propizio per il dialogo religioso è passato, perché ora le religioni non hanno più il profilo identitario di ieri, esse sono light e/o minacciate dalla secolarizzazione e dal meticciato.

 

SIAMO GLI ULTIMI UMANI? - Erich Fromm scrisse: “Nel XIX secolo il problema era: Dio è morto; nel XX secolo è questo: è morto l’uomo”. E nel XXI secolo... muore il pianeta? Sono molte le Cassandre a prevedere il peggio, come il suicidio imminente dell’umanità o l’ecatombe ecologica... John Donne diceva: “Non chiedere per chi rintocca la campana (del funerale): essa rintocca per te”. La morte di uno sconosciuto mi riguarda perché lui ed io facciamo parte della stessa umanità. La morte dei cristiani riguarda da vicino la morte dell’umanità. Come riguardò tutta l’umanità la tragedia di Auschwitz; e riguarda tutta l’umanità la fuga dall’Africa, la fame del mondo, le guerre, la droga... Davanti a tali tragedie che toccano l’umano e quindi il divino, oggi si sta scomodando Dio per poca cosa. Il Dio del cristianesimo avrebbe impatto oggi se tornasse ad essere il Dio di Gesù Cristo, del regno di Dio, di un progetto di Dio che porta alla croce documentata e alla risurrezione creduta. E Gesù Cristo venne e viene portando fuoco; dicendo di lasciare che i morti seppelliscano i loro morti; sfidando ad amare anche i nemici diffidando dei calcoli e restituendo a Dio quello che è di Dio.

 

Arnaldo De Vidi

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