Koinonia Gennaio 2021


I VOLONTARI DEL MUNICIPIO VIII DI ROMA

 

Ho letto che chi aiuta gli altri sta aiutando in primis se stesso, che aiutare è terapeutico, che allevia la tristezza e cura le ferite dell’anima. Non sapevo però quanto fosse contagioso. Mentre i media continuano a sommergerci di brutte notizie sul Covid 19 e le sue tragiche conseguenze, in vari angoli del Municipio VIII di Roma è dilagata un’altra forma di contagio, incredibile!!! si chiama solidarietà. Siamo un centinaio di persone e ci chiamiamo tutti con lo stesso nome, siamo volontari del Municipio Solidale.

Corriamo dalla mattina alla sera con le nostre auto cariche di cibo e generi di prima necessità e li distribuiamo alle famiglie in serie difficoltà economiche. C’è chi dona e chi chiede e noi siamo la rete che collega le due estremità. Siamo di ogni età e facciamo tutti un pezzetto di questo immenso lavoro. Ci incontriamo online quasi settimanalmente da qualche mese. Ogni tanto qualcuno ha idee bellissime che, sul momento sembrano irrealizzabili, le condivide con gli altri e si parte. Aiutiamo i contadini calabresi che non riescono a vendere le arance. Li aiutiamo a smerciarle e le doniamo a chi ha più bisogno. Altre aziende agricole alle porte di Roma ci donano uova, frutta e verdura invendute perché chiudono per Natale e non saprebbero che farne. Altri volontari sono pronti a partire per caricare la merce nella propria macchina.

Aiutiamo i ragazzi che non hanno dispositivi elettronici per seguire la didattica a distanza. Si raccolgono pc e tablet usati, si acquistano le Sim card, vengono raccolti e distribuiti libri scolastici e non solo, ci si organizza per fare assistenza ai compiti a distanza.

Coinvolgiamo le scuole e promoviamo sfide solidali per vedere se riusciamo, tra tutti, a raccogliere 30 litri di olio, 30 litri di latte a lunga conservazione, bagno schiuma e detersivi … e riusciamo quasi sempre nella nostra impresa.

Organizziamo nel quartiere gli empori solidali, occupando spazi che altrimenti sarebbero inutilizzati, come i centri anziani, chiusi per il Covid.  L’emporio solidale contiene anche abiti e giocattoli usati che possono essere regalati.

Siamo collegati con gli assistenti sociali del Municipio perché non è facile capire cosa rispondere alle persone che ci chiedono, non è facile distinguere chi ha un reale bisogno da chi si sta approfittando della situazione.

Sotto Natale coinvolgiamo le scuole del Municipio e chiediamo a tutte le famiglie che possono di confezionare un dono insieme ai bambini. Nelle 3000 scatole regalo che ci arrivano, c’è dentro una cosa calda (sciarpa, guanti, calzini…) , una cosa dolce, una cosa utile, una cosa per lo svago (una rivista, un giocattolo, un mazzo di carte), un biglietto di auguri e tanta cura, tanto cuore. Su di ognuna c’è una targhetta che fa riferimento all’età e al sesso del destinatario. Ce ne sono per tutti gusti!!!

Oggi le scatole dell’albero solidale hanno sommerso il Municipio ed è iniziata la distribuzione tra la sorpresa di chi le riceveva e la commozione di chi le aveva confezionate. Tantissimi bambini, contagiati anche loro dalla solidarietà, ci fermavano per sapere come avrebbe proseguito la filiera e noi abbiamo parlato con loro e preso in consegna i tantissimi doni. 

Sono convinta che questo fenomeno sia molto diffuso e presente in tutti gli angoli della terra. Mi commuove e mi rincuora che ci sia così tanta voglia di fare del bene. Mi dispiace soltanto che, come sempre, c’è bisogno di una calamità naturale per rimboccarsi le maniche e dare una mano al prossimo, c’è bisogno di una pandemia mondiale per accorgersi di quanta disparità ci sia tra chi ha troppo e chi non ha niente.

Per il momento, però, è bello scoprire che anche fare del bene può essere contagioso!

 

Luisa Piazza

.

.