Koinonia Novembre 2020


Prefazione del Card.Martini al libro di Franco Marton

Comunione e comunità a partire dai poveri (EMI 1984)

 

«Innanzitutto bisogna decidere di ripartire dagli ultimi», hanno detto i vescovi italiani nel documento ‘La Chiesa italiana e le prospettive del Paese’ (23.10.81)... Non si tratta di uno slogan d’occasione, ma di un imperativo urgente ed esigente, vincolante per le nostre comunità, che però ha bisogno di essere percepito con tutta la sua valenza biblica e alla luce del magistero della Chiesa. È un imperativo che richiede riflessione e sperimentazione serie.

Le pagine di don Franco Marton ci aiutano in questa riflessione e ci portano a comprendere la novità delle scelte pastorali che la Chiesa sta facendo in questi anni. Interessante è pure il suo modo di procedere. Don Franco, che da tempo lavora presso il CEIAL, conduce le sue riflessioni alla luce del Vangelo, contemplando Gesù povero da cui discende la nostra regola di vita; inoltre si  mette in ascolto dell’esperienza della Chiesa latino-americana che ha fatto da anni la «scelta preferenziale dei poveri».

Così le sue riflessioni ci rendono più coscienti della «separazione tra il mondo che costituisce la comunità parrocchiale e i poveri», non perché la parrocchia si disinteressa dei poveri, ma perché «non si mette in questione la qualità del proprio avere e del proprio dare». Ci fanno intuire l’enorme importanza che in una parrocchia può avere una rete fittissima di punti d’ascolto del Vangelo, costituiti da gente povera, semplice che nel Vangelo impara a leggere la storia di Gesù e la propria vita.

Ci fanno riscoprire la dimensione locale e universale dell’Eucaristia domenicale, con tutto ciò che suppone e comporta: «la vita fraterna che si fa carico dei poveri vicini e lontani; il ricupero di un giusto rapporto con l’impegno politico» per la giustizia. Ci invita a scoprire e a valorizzare quello che «si potrebbe chiamare il carisma evangelico dei poveri»: di non essere solo i destinatari privilegiati dell’evangelizzazione, ma anche i portatori del Vangelo.

Il suo linguaggio è incisivo e il suo angolo di lettura è stimolante. Personalmente vorrei dire che mi sembra di leggere nella vita quotidiana delle comunità che conosco e nei documenti dei pastori una presenza dei poveri più larga e familiare di quella che l’autore talora registra. Ma il suo stimolo è in ogni caso salutare, perché il cammino da fare è ancora lungo.

L’attento lettore troverà dunque nel libro molte cose preziose che, nel loro insieme, contribuiscono al formarsi di una nuova mentalità, aiutano la vita ordinaria della parrocchia a ristrutturarsi ripensandosi a cominciare dagli ultimi, e fanno intuire che cosa significhi l’esigenza per la società di una nuova razionalità politica «a partire dai poveri».                          

L’autore di queste pagine si rende conto della complessità del problema, del pericolo di facili schematismi e soprattutto delle obiezioni, diffidenze e conflitti che possono sorgere in una comunità cristiana che si mette  su questa strada, ma ci dice anche che questa comunità troverà nell’Eucaristia la forza per continuare il cammino sulla difficile strada. Della «scelta preferenziale dei poveri» (ricordata ancora dal Santo Padre nel suo discorso del 23 dicembre 1984), che è il modo cristiano di costruire la fraternità universale.

 

Card.Carlo Maria Martini

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