Koinonia Novembre 2020


PROFILO UMANO E GRAFICO DELL’AMICO FRANCO MARTON

 

Ho avuto la grande fortuna di incontrare e instaurare rapporti di amicizia con molte persone eccezionali, cioè che ti lasciano il segno. Don Franco Marton è una di queste. Aveva un concetto sacro dell’amicizia, proprio come P. Davide Tumido che aveva elevato questo sentimento a sacramento, lo chiamava ii “sacramento dell’amicizia”. E don Franco, dotato di una profonda cultura e di una brillante intelligenza, riusciva a creare rapporti intensi anche con le persone più semplici, mettendole sempre a loro agio e anticipando, se occorreva, il loro pensiero. Lo ricordo in particolare per la sua mitezza e la capacità di dialogare con chiunque incontrasse. Penso che queste caratteristiche derivassero dal profondo rispetto che riservava a ogni uomo soprattutto i poveri e i disagiati, credenti o non credenti.

A tale proposito ricordo un episodio accaduto quand’era in parrocchia con altri due confratelli. Per un malaugurato incidente stradale si doveva procurare una nuova auto. Una persona generosa si offrì subito di sostituire l’auto rottamata con una nuova auto migliore della precedente. Ma l’offerta fu cortesemente rifiutata. Mi spiegò don Franco: ‘Noi abbiamo il dovere di essere sobri. Non possiamo permetterci di andare in giro con una macchina, anche se regalata, che potrebbe offendere coloro che non possono permettersela. Meglio una utilitaria. Anche in queste piccole si poteva misurare il suo rapporto con la gente.

 

Bruno Antonello

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