Koinonia Ottobre 2020


RADICI, STRUTTURA E SIGNIFICATO DELLA “EVANGELII GAUDIUM”

 

Più volte Papa Francesco ha sottolineato i limiti dell’Esortazione. Egli non vuole «offrire un trattato», ma «mostrare l’importante incidenza pratica di questi argomenti nel compito attuale della Chiesa» (18). Tuttavia il Papa sottolinea che ciò che intende qui esprimere ha «un significato programmatico e delle conseguenze importanti». E prosegue: «Spero che tutte le comunità facciano in modo di porre in atto i mezzi necessari per avanzare nel cammino di una conversione pastorale e missionaria, che non può lasciare le cose come stanno» (25).

...In certo modo, dunque, la riflessione del Papa ha lo scopo di mettere in moto le Chiese locali per l’approfondimento e l’azione, intende essere una sorta di corposo avvio della riflessione e uno stimolo all’azione, che non è qualcosa di esteriore, ma parte della nostra identità: la missione «non è una parte della mia vita, o un ornamento che mi posso togliere, non è un’appendice, o un momento tra i tanti dell’esistenza. È qualcosa che non posso sradicare dal mio essere se non voglio distruggermi. Io sono una missione su questa terra, e per questo mi trovo in questo mondo. Bisogna riconoscere se stessi come marchiati a fuoco da tale missione di illuminare, benedire, vivificare, sollevare, guarire, liberare. Lì si rivela l’infermiera nell’animo, il maestro nell’animo, il politico nell’animo, quelli che hanno deciso nel profondo di essere con gli altri e per gli altri». I mezzi invece sono relativi: Maria, del resto, «è colei che sa trasformare una grotta di animali nella casa di Gesù, con alcune povere fasce e una montagna di tenerezza».

E il senso di appello e di stimolo è ribadito da una serie di espressioni che stanno al cuore dell’Esortazione e che hanno un chiaro e definitivo tono esortativo: «Non lasciamoci rubare l’entusiasmo missionario!» (80); «Non lasciamoci rubare la gioia dell’evangelizzazione!» (n.83); «Non lasciamoci rubare la speranza!» (86); «Non lasciamoci rubare la comunità!» (n.92); «Non lasciamoci rubare il Vangelo!» (n,97); «Non lasciamoci rubare l’ideale dell’amore fraterno!» (101); «Non lasciamoci rubare la forza missionaria!» (n.109).

 

P. Antonio Spadaro

.

.