Koinonia Agosto 2020
Ecco come Martino Morganti parla del suo libro
EUCARESTIA RACCONTATA (Borla 1988)
- In questi anni (’70-80) circola sicuramente aria di rinnovamenti. E questo, dato il retaggio di plurisecolare immobilismo e fissismo, basta per sollevare brividi o di eccitazione o di sospetto. Rinnovare, cambiare, in quei contesti, è già per sé sufficiente a contrapporre, favorire conflittualità.
- Rinnovamento che non può essere a compartimento stagno. Rinnovamento qui è dinamica vitale e la vita non accetta sbarramenti.
Il rinnovamento infraecclesiale non può rimanere infraecclesiale ma tracima come un fiume in piena. La ri-scoperta della Bibbia è riscoperta della storia e la riforma liturgica è storia (comunicazione, relazione, rapporti) che entra nel tempio ma rimanda al fuori del tempio.
Ho intitolato Eucaristia raccontata (Borla, Roma 1988) l’esperienza delle CdB che intorno alla mensa eucaristica hanno costruito il loro modo di fare chiesa e il loro modo di essere chiesa che è mondo.
Le CdB non hanno mai voluto fare teologia. Nemmeno teologia politica come in Germania o teologia della liberazione come in America Latina. “Eppure - riconosceva dall’esterno P.Dini - la loro esperienza si impone a chi voglia riflettere sulla chiesa e sulla teologia di oggi” (Citato da M. Cuminetti, Il dissenso cattolico in Italia, Rizzoli, Milano, 1983, p.29).
- L’eucaristia cambiata cambia la chiesa: chiesa che da separata “società perfetta”, torna ad essere segno e fermento nella società di tutti che è società imperfetta. Il tema, tanto in auge in questi anni, fede e politica smette di essere teorizzazione e diventa traduzione esistenziale nella quale i due poli - fede e politica - sciolgono dipendenze integralistiche (il partito unico dei cattolici) ma non si dissolvono né in fede disincarnata (affare privato ed intimo) né in politica vietata ad ispirazioni religiose (il credente che in politica smette di essere credente ).
Martino Morganti
in Mai dire mai - il Pozzo di Giacobbe, 2005, pp.17-22