Koinonia Gennaio 2020
“Costituente Terra”:
una Scuola per un nuovo pensiero
Certamente
questa
Scuola non può essere pensata al modo delle Accademie o dei consueti
Istituti scolastici, ma come una Scuola disseminata e diffusa,
telematica e
stanziale, una rete di scuole con aule reali e virtuali. Se il suo
scopo è di
indurre a una mentalità nuova e a un nuovo senso comune, ogni casa
dovrebbe
diventare una scuola e ognuno in essa sarebbe docente e discente. Il
suo fine
potrebbe perfino spingersi oltre il traguardo indicato dai profeti che
volevano
cambiare le lance in falci e le spade in aratri e si aspettavano che i
popoli
non avrebbero più imparato l’arte della guerra. Ciò voleva dire che la
guerra
non era in natura: per farla, bisognava prima impararla. Senonché noi
l’abbiamo
imparata così bene che per prima cosa dovremmo disimpararla, e a
questo la
scuola dovrebbe addestrarci, a disimparare l’arte della guerra, per
imparare
invece l’arte di custodire il mondo e fare la pace. .
Molte sarebbero in tale scuola le aree tematiche da perlustrare: 1) le
nuove
frontiere del diritto, il nuovo costituzionalismo e la rifondazione
del potere;
2) il neo-liberismo e la crescente minaccia dell’anomia; 3) la critica
delle
culture ricevute e i nuovi nomi da dare a eventi e fasi della storia
passata;
4) il lavoro e il Sabato, un lavoro non ridotto a merce, non oggetto
di dominio
e alienato dal tempo della vita; 5) la “Laudato sì” e l’ecologia
integrale; 6)
il principio femminile, come categoria rigeneratrice del diritto, dal
mito di
Antigone alla coesistenza dei volti di Levinas, al legame tra donna e
natura
fino alla metafora della madre-terra; 7) l’Intelligenza artificiale
(il Führer
artificiale?) e l’ultimo uomo; 8) come passare dalle culture di
dominio e di
guerra alle culture della liberazione e della pace; 9) come uscire
dalla
dialettica degli opposti, dalla contraddizione servo-signore e
amico-nemico per
assumere invece la logica dell’ et-et, della condivisione,
dell’armonia delle
differenze, dell’“essere per l’altro”, dell’ “essere l’altro”; 10) il
congedo
del cristianesimo dal regime costantiniano, nel suo arco “da
Costantino ad
Hitler”, e la riapertura nella modernità della questione di Dio; 11)
il “caso
Bergoglio”, preannuncio di una nuova fase della storia religiosa e
secolare del
mondo.
Naturalmente molti altri temi potranno essere affrontati, nell’ottica
di una
cultura per la Terra alla quale nulla è estraneo d’umano. Tutto ciò
però come
ricerca non impossibile e fuori del tempo, ma situata tra due
“kairòs”, tra New
Delhi ed Abu Dhabi, due opportunità, una non trattenuta e non colta,
la
proposta di Gorbaciov e Rajiv Gandhi del novembre 1986 per un mondo
libero
dalle armi nucleari e non violento, e l’altra che ora si presenta di
una nuova
fraternità umana per la convivenza comune e la salvezza della Terra,
preconizzata nel documento islamo-cristiano del 4 febbraio 2019 e nel
successivo Comitato di attuazione integrato anche dagli Ebrei, entrato
ora in
rapporto con l’ONU per organizzare un Summit mondiale della
Fratellanza umana e
fare del 4 febbraio la “Giornata mondiale” che la celebri.