Koinonia Dicembre 2019
ALCUNI BRANI DI JOHN HENRY NEWMAN
Fiamma d’amore che brucia
(da Il sogno di Geronzio)
Angelo (rivolto a Geronzio)
Sì, per un istante vedrai il tuo Signore.
Sarà così: nel momento del giudizio
Innanzi al terribile tribunale, se la tua sorte
Stabilita per sempre sarà di sedere
Alla Sua destra tra i Suoi puri eletti,
Allora la vista, o ciò che è per l’anima la vista,
Come il bagliore di un lampo, tornerà a te,
E tu vedrai, nella profonda oscurità,
Colui che la tua anima ama, e desidera vicino.
Un istante; ma tu non sai, figlio mio,
Che cosa chiedi: la vista della Bellezza Suprema
Ti allieterà, ma anche ti trafiggerà.
… C’è stato un mortale [San Francesco], che ora è in alto,
Nella gloria: a lui, quando fu vicino a morire,
Fu concessa una tal comunione con il Crocifisso,
Che le ferite del Maestro si impressero
Nella sua carne; dallo strazio
Che attraversò anima e corpo in quell’abbraccio
Impara che la fiamma dell’Amore imperituro
Brucia prima di trasformare ...
Il giudizio
(dal sermone Il culto, una preparazione alla venuta di Cristo)
Noi siamo destinati a comparire dinnanzi a Lui; anzi, a comparirGli dinnanzi in giudizio; e subito, al nostro primo incontro. Non saremo semplicemente ricompensati o puniti, saremo giudicati. La ricompensa verrà secondo le nostre azioni, non per una mera disposizione generale o per il corso stesso della natura, com’è al presente, ma dal Legislatore stesso in persona. Dovremo stare dinnanzi alla Sua giusta Presenza, e questo a uno a uno. Uno a uno dovremo sopportare il suo occhio santo e penetrante. Al presente viviamo in un mondo di ombre. Ciò che vediamo non è la sostanza. Improvvisamente questo mondo si frantumerà e svanirà, e apparirà il nostro Creatore. E io dico che quella apparizione non sarà niente di meno che un incontro personale tra il Creatore e ciascuna creatura. Egli guarderà noi, mentre noi guarderemo lui […] Così sarà il nostro primo incontro con il nostro Dio; e sarà tanto improvviso quanto intimo […]
L’incontro finale e la prova di fuoco
(dal sermone I peccati nascosti)
Senza dubbio tutti noi dovremo subire la spietata e terrificante visione del nostro vero io, ultima rovente prova dell’anima prima di essere ammessa in cielo, ma vera e propria agonia spirituale, seconda morte per tutti coloro che non saranno sorretti dalla forza di Colui che morì per salvarci da essa, e nel quale sulla terra hanno creduto.
Il cielo non è cielo se non per chi è santo
(dal sermone La santità necessaria per la futura beatitudine)
… anche se a un uomo dalla vita non santa accadesse di entrare in cielo, non potrebbe essere felice lì e quindi non sarebbe affatto una grazia permettergli di entrarvi…
Se dunque un uomo senza religione fosse ammesso - supponendo che sia possibile - in cielo, senza dubbio subirebbe una grande delusione. Prima, in effetti, immaginava che avrebbe potuto essere felice là; ma qualora ci arrivasse, scoprirebbe di non poter udire altra conversazione se non quelle che aveva evitato sulla terra, perseguire nessun interesse se non quelli che aveva detestato o disprezzato, avere niente che lo accomunasse con niente altro nell’universo e lo facesse sentire a casa, nessun luogo in cui entrare e rimanere. Si sentirebbe un essere isolato, tagliato via dal Potere supremo a causa di quelle cose ancora avvinghiate al suo cuore… il cielo non è cielo, non è luogo di felicità, se non per chi è santo.
Brani tratti da: John Henry Newman, Il destino dell’anima. Il sogno di Geronzio e altri scritti escatologici, traduzione e cura di Beatrice Iacopini, in corso di pubblicazione per la casa editrice Le Lettere (Firenze).