Koinonia Ottobre 2019
Dalla collegialità alla sinodalità
Il processo continua a svilupparsi ed oggi la Chiesa cattolica sta compiendo un ulteriore passo avanti verso la sinodalità. Come in precedenza con la collegialità, non c’è una cornice legale esistente abbastanza ampia per contenere la spinta verso una Chiesa sinodale - una spinta che papa Francesco ha approvato e inequivocabilmente avallato, vigorosamente come non mai nel suo discorso dell’ottobre 2015 che segnava il 50° anniversario del Sinodo dei vescovi.
La legge consolida un movimento sempre solo decenni o secoli più tardi. Nel caso della sinodalità, il dibattito cominciò negli anni 90 del secolo scorso. Ma Francesco è il primo papa ad accoglierlo pienamente e a svilupparlo. La concezione della sinodalità ecclesiale dell’ottantaduenne papa ha indubbiamente i suoi limiti e le sue ambivalenze. Una di esse è il suo concentrarsi essenzialmente sul Sinodo dei vescovi, che tecnicamente è uno strumento del primato papale e solo in modo limitato della collegialità episcopale, molto meno della sinodalità ecclesiale.
Alcuni hanno suggerito che Francesco dovrebbe utilizzare meglio il Collegio cardinalizio e consultarsi con esso più spesso. Ma in ogni caso, sta chiaramente dando alla Chiesa cattolica spazio e tempo per sperimentare e cominciare a vivere con la sinodalità, proprio come Pio XI fece riguardo alle conferenze episcopali e Giovanni XXIII con la collegialità episcopale.
Naturalmente, il diritto svolge un ruolo in questo processo, ma è un ruolo limitato. Il Vaticano II affermò principi fondamentali per il modo di intendere la Chiesa, ma non diede alla Chiesa una costituzione giuridica formale, Nel periodo immediatamente post-conciliare dei primi anni 70, il progetto di una legge costituzionale (Lex Ecclesiae Fundamentalis) per la Chiesa cattolica fu abbandonato.
Né il Codice di Diritto canonico (1983) né il Catechismo (1992), entrambi documenti successivi al Vaticano II, sono la costituzione della Chiesa cattolica. In particolare i cattolici conservatori devono capire che la codificazione delle leggi della Chiesa (in un libro) e i suoi insegnamenti catechetici (nella forma di un catechismo universale) sono invenzioni recenti nella storia della Chiesa.
Se c’è una costituzione della Chiesa, quella è il Vangelo. E la Suprema Corte non è la Curia romana, ma la tradizione vivente della Chiesa, che negli ultimi due secoli ci ha fornito interessanti esempi di come cambiare i sistemi di governance ecclesiale.
Massimo Faggioli
Da L’emergere della sinodalità e l’inadeguatezza del diritto canonico
in “La Croix international” del 2 ottobre 2019 (www.finesettimana.org)