Koinonia Luglio 2019


È la volta buona?

 

Il III Convegno nazionale dei “Viandanti” è lontano nel tempo: a Bologna il 26 ottobre 2019, sul tema “LO SPIRITO E NOI…  Dottrina e pastorale: continuità nel cambiamento”. Ma è chiaro fin da ora che non può essere considerato un evento circoscritto che si esaurisce in se stesso nell’arco di un giorno. E se si deve prevedere che abbia un seguito, non è da escludere che ci sia anche qualche anticipazione, per cui non è prematuro parlarne.

Anche da come il convegno viene presentato, si capisce che è un mettersi in gioco senza riserve e trovare un modo di essere in cui davvero lo Spirito sia il Signore (“è Signore e dà la vita”). Il programma è presentato in dettaglio alle pagine centrali, ma soprattutto è da trovare l’orientamento giusto per arrivare a quella data pronti ad un salto di qualità nel nostro impegno per una chiesa che sia evangelica nella evangelizzazione.

Sì, siamo tutti sulla stessa grande nave orientata al medesimo porto, con bandiera ufficiale e guidata in automatico. E questo sembra bastarci per continuare a rimanere nel nostro compartimento stagno come altri nel loro, mentre sarebbe necessario uscire allo scoperto e farsi carico tutti della rotta e dell’andamento del viaggio. In realtà, per quanto riguarda la nostra collocazione ecclesiale, ci ritroviamo a muoverci negli spazi residuali o di servizio, oppure ci contentiamo di essere una delle tante variazione sul tema proposto sempre dall’alto. Di fatto siamo senza alcuna voce in capitolo sul piano reale e pastorale, e tanto meno possiamo farci carico della maturazione ed elaborazione della verità della fede.

In questo senso, il richiamo allo Spirito è decisivo, sia perché garantisce la necessaria libertà e sia perché ci guida alla verità tutta intera, tutt’altro che definita una volta per sempre: ogni necessaria definizione della verità creduta altro non è che il dito, ma non è la luna! E se c’è da tener conto della tradizione e della destinazione, c’è anche da ascoltare la voce dello Spirito, che non sappiamo di dove venga e dove va. C’è qualcosa che lo Spirito dice alle Chiese in maniera non convenzionale e non conformista! 

E qui si va verso il nodo di tutta la questione, e cioè al rapporto dottrina-pastorale, verità e conoscenza, sostanza della fede e cambiamento del credere. Per ora basti solo il richiamo ricorrente alle parole di Giovanni XXIII in apertura del Concilio, e cioè che non si tratta solo di “rivestimento” o di formulazioni accessorie di qualcosa che è immutabile, ma il cambiamento è interno alla sostanza stessa della fede, che rimane viva  grazie proprio alle sue modificazioni di crescita.

Anche qui, se vogliamo un punto di riferimento comune da cui partire, abbiamo il discorso di Papa Francesco a Firenze, che viene citato anche nel testo di presentazione del programma, e che può essere motivo e base per un impegno comune. Un contributo previo al convegno è anche un testo del P.Chenu, ripreso da un numero di “Servitium” (n.6-1979) dedicato a  “Spirito santo e vita ecclesiale”. Che sia la volta buona per ritrovare uno spirito unitario di intenti e di azione?

 

ABS

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