Koinonia Dicembre 2018


DALLA “DICHIARAZIONE DI NATALE

 

Gesù l’uomo: Natale è la festa dell’incarnazione di Gesù. Per i cristiani l’incarnazione è un’espressione dell’amore illimitato di Dio per l’umanità, il bimbo nato in una mangiatoia fu una grande gioia per tutto il popolo (Luca 2, 10). Così come ogni persona è creata a immagine di Dio (Genesi 1, 27), Gesù, facendosi uomo, afferma la dignità di tutte le genti. Nessun individuo o gruppo di persone è un “problema” da risolvere ma ogni individuo o gruppo di persone è meritevole di dignità in quanto amato da Dio. Condividiamo tutti una comune umanità, priva di distinzioni tra stranieri e residenti.

Gesù il rifugiato: da bambino trovò rifugio in Egitto quando Maria e Giuseppe fuggirono da Erode che minacciava di ucciderlo. Gesù sperimentò altresì la vita sotto l’occupazione romana, dunque conobbe misure che privarono le persone della loro libertà e calpestarono la loro dignità. Gesù è nato senza casa e sperimenta la tirannia e la sofferenza. Si identifica con il rifugiato e l’oppresso e chiede a noi di identificarci a nostra volta in modo compassionevole con chi è vulnerabile.

Gesù lo straniero: Gesù ci dice che la nostra risposta allo straniero è una risposta a Gesù stesso (Matteo 25, 40). Quando riconosciamo Cristo nelle vesti dello straniero iniziamo a incontrare il divino nell’altro. Non solo da una concezione che presuppone una divisone tra “noi” e “loro” giungiamo a una nuova relazione del “noi”, ma questo incontro avviene nel segno della benedizione e ci consente di diventare umani insieme.

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