Koinonia Dicembre 2018


PAROLE INTORNO AL PRESEPIO

 

Se Natale è di Cristo, quale deve essere il Natale dei cristiani? In genere si pensa che san Francesco sia l’inventore del presepio grazie alla sua immaginazione poetica, e noi ci sbizzarriamo nel creare presepi i più suggestivi e ingegnosi possibile. In realtà egli interviene su una tradizione preesistente, perché non fosse più un fatto scenico e spettacolare e diventasse messaggio vivo per la chiesa e per l’umanità, riproponendo così di fatto quanto era stato espunto dal testo della primitiva Regola non ratificata.

 

Per dire a tutti che Betlemme è in ogni luogo e che le crociate per riconquistarla sono un non senso; per dire, con la predica che egli fa a Greccio in quel momento, che a dover rinascere deve essere la predicazione del vangelo sine glossa; per dire che la salvezza di Cristo è per tutti, ebrei e musulmani compresi, introdotti simbolicamente attraverso il bue e l’asino che li identificavano, mentre la paglia stava a rappresentare l’ostia salutare che anch’essi avrebbero potuto ricevere.

 

Il fatto poi che Francesco chiedesse al sacerdote di celebrare la messa sulla mangiatoia e non sull’altare – qualcosa che era proibito - vuol dire che pensava ad un presepio eucaristico, per sottolineare che la nascita a Betlemme aveva dato inizio al riscatto dell'umanità, in sintonia con quanto egli stesso amava ripetere.  Dove appunto il mistero della Incarnazione trova compimento come mistero di Redenzione a raggio universale, quasi in interfaccia.

 

Il tentativo di Francesco di un ritorno al vangelo non avviene dentro un mondo scristianizzato come il nostro, ma dentro una cristianità trionfante e agguerrita, perché l’annuncio raggiunga di nuovo i poveri a cui è destinato, e quindi i popoli tutti. Attraverso la sua predicazione a Greccio, ci dice Tommaso da Celano, “il fanciullo Gesù veniva risuscitato nei cuori di molti, che l’avevano dimenticato, e il ricordo di lui rimaneva impresso profondamente nella loro memoria”.

 

E questo è il Natale: avere e fare memoria di Cristo, in maniera che segni tutta la nostra vita. Una memoria che una volta si diceva “sovversiva”, come del resto Francesco dimostra.

 

ABS

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