Koinonia Ottobre 2018


È LA FEDE A PROVOCARE UN CAMBIAMENTO NELLA STORIA

 

Per la Chiesa, dentro e fuori della Cina, non si tratta solo di aderire a valori umani, bensì di rispondere a una vocazione spirituale: uscire da se stessa per abbracciare «le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono» (Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes, 1) e le sfide del presente che Dio le affida. È, pertanto, una chiamata ecclesiale a farsi pellegrini sui sentieri della storia, fidandosi innanzitutto di Dio e delle sue promesse, come fecero Abramo e i nostri Padri nella fede.

Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per una terra sconosciuta che doveva ricevere in eredità, senza conoscere il cammino che gli si apriva dinnanzi. Se Abramo avesse preteso condizioni, sociali e politiche, ideali prima di uscire dalla sua terra, forse non sarebbe mai partito. Egli, invece, si è fidato di Dio, e sulla sua Parola ha lasciato la propria casa e le proprie sicurezze. Non furono dunque i cambiamenti storici a permettergli di confidare in Dio, ma fu la sua fede pura a provocare un cambiamento nella storia. La fede, infatti, è «fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede. Per questa fede i nostri antenati sono stati approvati da Dio» (Eb 11,1-2).

 

Dal messaggio di Papa Francesco ai cattolici cinesi e alla chiesa universale (n.2)

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