Koinonia Agosto 2018


Esperienze pastorali

 

Una messa a Quelneuc

 “www.baptises.fr” del 21 luglio 2018

(traduzione: www.finesettimana.org)

 

Alla CCBF (Conférence Catholique des Baptisés Francophones) lo sappiamo bene: è urgente formarci per l’animazione di celebrazioni pastorali, soprattutto nelle campagne. Ecco perché la Conferenza propone già da quattro anni di tornare a scuola, “alla scuola della predicazione”! La testimonianza di Christiane de Talhouët non può che confermare le ragioni di questo invito. Si parla molto sulla stampa di “deserto medico” nel mondo rurale. Meno di un “deserto spirituale”! C’è tutto un lavoro di base da fare, da organizzare...

 

Cari amici,

domenica scorsa, all’ora della messa nel nostro piccolo villaggio di Quelneuc, Gérard T., autista provvisiorio del parroco africano che sostituisce per un mese il nostro vecchio parroco, arriva da Carentoir alquanto sconvolto. È passato al presbiterio per prendere il prete, ma non l’ha trovato. Il presbiterio è completamente vuoto.

La gente in chiesa comincia a vociferare. Tra parrocchiani, ci scambiamo opinioni. Dopo un ultimo tentativo telefonico, la nostra piccola équipe liturgica, organizzata e responsabile, prende l’iniziativa di proporre all’assemblea la lettura dei testi, dei canti... I nostri “tradizionalisti”, con figli, nonni e chierichetti, se ne vanno.

Inizia una cerimonia molto calorosa. La lettura del vangelo viene fatta dalla suora della nostra équipe. Si dicono le intenzioni di preghiera, e io suggerisco che si preghi anche per quel prete africano scomparso, cosa che ci preoccupa!

La nostra équipe ha l’abitudine di celebrare questo genere di cerimonie nelle case di persone anziane. Pierre, il nostro “sagrestano”, avverte che abbiamo delle ostie consacrate e che possiamo fare la comunione. Quindi si fa la comunione, si canta, si dialoga. È un momento intenso di preghiera.

Così abbiamo improvvisato la nostra prima celebrazione “in assenza di prete”, con serenità... e abbiamo preso coscienza della qualità della nostra comunità.

Ma Gérard T. e sua moglie sono turbati. Corrono da un’altra parte a “prendere” un’altra messa! Non osano confessarmi la loro inquietudine...

Abbiamo poi avuto notizie del prete africano, un ragazzo giovane che sta facendo un corso di formazione in Svizzera: è ricomparso dopo 24 ore in uno stato di grande disagio e sofferenza, ed è stato subito portato all’ospedale. La sua scomparsa era stata comunicata alle forze dell’ordine.

Ma bisogna proprio far venire da così lontano dei preti africani col rischio di esporli a momenti di forte solitudine? Non dobbiamo piuttosto diventare noi comunità adulte e responsabili? Questa è la questione del futuro!

 

Christiane de Talhouët

 

PS: Questa mattina sono passata davanti alla Chiesa. Vi era affisso un manifesto che avvertiva che domenica prossima non ci sarebbe stata nessuna messa a Quelneuc.

Tutto è “tornato alla normalità”!

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