Koinonia Agosto 2018


UN CONVENTO SENZA MURI

 

Abbiamo più volte detto come è bello sentire prossimità e condivisione con altri gruppi e testate attivi in altre realtà geografiche e culturali e come è bello leggersi e sentirsi incoraggiati, imparare, confrontarsi, anche quando non se ne parla espressamente sulle pagine. Koinoinia è un centro e un mensile attivi a Pistoia da oltre 40 anni e animati dal domenicano Alberto Bruno Simoni, amico di alcuni di noi e una volta anche presente sulle nostre pagine.

Il Centro porta il nome del domenicano Paolo Andreotti, vescovo missionario, come atto di riconoscenza e in memoria per chi  è  stato  l’ispiratore e il sostenitore della esperienza evangelica di base, che si è via via sviluppata attraverso la partecipazione spontanea ad una libera ricerca  che porti a  «credere al vangelo» per diventare discepoli di Cristo in questo tempo.  Niente di particolare, ma solo desiderio  di mettersi in gioco in ordine alla fede da vivere e da condividere.

In questi ultimi anni, dopo altre trasmigrazioni, il Centro è stato ospitato nell’ambito del convento san Domenico di Pistoia in autonomia, ma come «espressione di una vita conventuale allargata», originale comunione fra frati e laici in un cammino sinodale che ha sviluppato contatti, esperienze, incontri nella prospettiva di una vita ecclesiale libera e fedele. Un germoglio di chiesa conciliare per offrire metodi di ricerca aperti al futuro.

Da alcuni mesi il convento domenicano di Pistoia è stato chiuso, con trasferimento del p. Alberto al convento di Fiesole e questa particolare comunione è di fatto dissolta, anche se al Centro non è negata la continuità logistica e p. Alberto continuerà a occuparsene. Chi volesse accompagnare la ventura umana e spirituale del Centro potrà seguirla sui numeri di Koinonia e sul   piacevole sito www.koinonia-online.it

Senza presumere di comprendere le motivazioni delle decisioni e lo stile di comportamento dei dirigenti dell’ordine domenicano, né di dare, troppo da lontano, suggerimenti agli amici di Koinonia, ci sentiamo stupiti di questa vicenda che pare in  controtendenza con lo spirito che anima la chiesa nel tempo di Francesco e esprimiamo la speranza che nulla vada perduto dell’esperienza di questi decenni, ma   possa continuare fedele allo spirito che l’ha animata finora. Ci pare che espressione del clima evangelico vissuto finora sia l’atteggiamento con cui è affrontata questa vicenda, senza polemica, pur se con amarezza, e nella convinzione che sia occasione di ripensamento e di crescita, alla ricerca di nuove autonomie.

Occasione per interrogarsi su come vivere un’autonomia, ispirata dall’evangelo, in rapporto a una struttura ecclesiastica tradizionale e formale, quanto la legge possa essere di aiuto a evitare presunzioni e individualismi e quanto la libertà nello Spirito debba essere accolta. Regole e creatività, struttura e spirito: un tema che attraversa spesso la vita ecclesiale di gruppi autonomi, ma anche di parrocchie in questo tempo di scelte e di trasformazioni. Pregare, studiare, dialogare senza preclusioni e decisioni già prese è la strada per crescere, con umiltà, determinazione, responsabilità. Sentiamo questo nel travaglio degli amici di Koinonia e ne siamo riconoscenti.

Padre Alberto non si nasconde «disappunto, sconcerto e comprensibili disagi pratici» e, afferma:

diventa chiaro dove risiede veramente Koinonia: non a caso mi permettevo di fare l’Elogio della diaspora nella convinzione che sono i capillari ad assicurare la vita. L’importante è che il soffio dello Spirito ci butti fuori dal cenacolo non per creare altri cenacoli in cui rifugiarci, ma ci renda «itineranti e mendicanti» non solo come denominazione ma in fedeltà di missione.

Dunque ricerca di forme nuove, forse non ancora neppure chiaramente individuabili. In tensione fra la legge e la fede, p. Alberto fa ricorso a Paolo:

la condizione è quella che descrive in Galati 3, 23-25: «Prima che venisse la fede, noi eravamo custoditi e rinchiusi sotto la Legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata. Così la Legge è stata per noi un pedagogo, fino a Cristo, perché fossimo giustificati per la fede. Sopraggiunta la fede, non siamo più sotto un pedagogo».

In qualche modo attribuisce al convento il ruolo della Legge: senza rinnegarne il valore, occorre superarla o almeno riconoscere altre realtà:

basterebbe dire che ad una chiesa secondo la legge si affianca una chiesa  secondo grazia e verità; ad una chiesa dei Giudei una chiesa dei Gentili; ad una chiesa-sistema una chiesa carisma, ecc… E decidere da che parte si sta.

Ed è chiaro da che parte intende stare p. Alberto e che cosa indica agli amici di Koinonia, «senza rinnegare nulla della mia appartenenza ad un convento». Ma già nella Regola fatta propria dai domenicani, i Frati Predicatori tra cui si riconosce, si legge:

di non sentirsi «come schiavi sotto la legge, ma come uomini liberi costituiti nella grazia»: proprio questo passaggio regolato secondo la legge può essere vissuto con la libertà di muoversi nella dimensione della grazia […] Se il convento viene soppresso come espressione giuridica e chiuso materialmente, rimane vivo come «convento interiore», così come direbbe santa Caterina che parla di «cella interiore» e così come fin dalle origini veniva inteso dai primi frati, cioè senza mura: «Il mondo è per essi una cella e l’oceano un chiostro».

La sofferenza si coglie: «niente è indolore, ma l’importante è che il travaglio e i gemiti portino a nuova vita»: e così si intravvedono nuove realizzazioni anche se con i confini ancora da definire, sintesi certo di non facile realizzazione, di difficile equilibrio. La struttura è rigida, ma garantisce, la libertà dà respiro, ma occorrono fedeltà e responsabilità, perché non resti solo una corrente d’aria:

è diventato quasi uno slogan pubblicitario dire: «La chiesa siete voi!». Cari amici, dopo che per anni e anni ho cercato di rendervi parte viva di un convento in diaspora, ora finalmente posso dirvi: «Il mio convento siete voi!» Dovunque voi siate!

 

Ugo Basso

 

Le citazioni sono tratte da lettere e articoli di Alberto Bruno Simoni apparsi su Koinonia e Koinonia forum tra maggio e luglio.

 

 

 

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