Koinonia Giugno 2018


PERSONAGGI E VICENDE a cura di Sara Rivedi Pasqui

 

Desmond Tutu, un cristiano al servizio della libertà

 

La Croce. Era un orribile strumento di morte, una morte straziante riservata ai più famigerati criminali. Era uno strumento di terrore e di vergogna.
…. Questo orribile strumento di morte ha subito una grandiosa trasfigurazione. Da strumento di morte quale era, ora è percepito come fonte di vita eterna. Lungi dall’essere un mezzo di degradazione e di vergogna è un oggetto di venerazione.

 

Questo brano si deve a Desmond Tutu premio Nobel per la pace 1984 ed è tratto dal libro Anche Dio ha un sogno, quasi un testamento spirituale di questo uomo dalla profonda fede in Dio e in Cristo suo unigenito figliuolo.

 

Desmond Tutu nasce a Klerksdorp nel Transvaal (Sudafrica) nel 1931; all’età di 12 anni si trasferisce con la famiglia a Johannesburg con il sogno di diventare medico, ma i suoi genitori non possono mantenerlo agli studi assai costosi della facoltà di Medicina, così studia al Pretoria Bantu Normal College ed in seguito insegna alla Johannesburg Bantu High School fino al 1957 quando dà le dimissioni a causa dell’approvazione del Bantu Education Act poiché i programmi educativi degli studenti sudafricani neri erano assai ridotti. Si dedica allo studio della teologia e nel 1960 viene ordinato pastore anglicano e diventa cappellano dell’Università di Fort Hare, una delle università di qualità per gli studenti neri. Nel 1955 sposa Leah Nomalizo e da questo matrimonio nascono quattro figli. Nel 1962 lo troviamo al King’s College di Londra dove consegue il Bachelor e il Master in teologia. Rientra in Sudafrica e dal 1967 al 1972 durante le sue lezioni descrive le condizioni miserevoli di vita della popolazione di colore.

 

Nel 1972 fa ritorno nel Regno Unito dove viene eletto vicedirettore del Fondo per l’educazione teologica del consiglio Mondiale delle Chiese, nel 1975 rientra in Sudafrica e viene nominato decano della cattedrale di St. Mary a Johannesburg: sarà la prima persona di colore a ricoprire questa carica. Nel 1995 viene eletto presidente della Commissione della verità e della Riconciliazione, creata dal presidente Nelson Mandela, e dopo tre anni di inchieste e migliaia di audizioni nel 1998 le conclusioni della Commissione vengono rese pubbliche e da quel momento esse rappresentano la pietra angolare della riconciliazione sudafricana. Durante la sua vita riceve numerose onorificenze: la laurea honoris causa dall’Università di Friburgo in Svizzera, un L.H.D dal Bates College, ancora una laurea honoris causa dalla Università del North Florida. Nel 1984 riceve il Premio Nobel per la pace in quanto coinvolto in prima persona per risolvere il problema dell’apartheid in Sudafrica. Già nel 1976 le proteste di Soweto contro l’uso dell’Afrikaans nelle scuole nere si trasformano in una violenta manifestazione contro l’apartheid e Desmond Tutu si schiera in difesa degli umili e degli emarginati sostenendoli fortemente ed adoperandosi per la riconciliazioni di tutte le parti coinvolte. La sua azione si è sempre ispirata al concetto africano di ubuntu, un’espressione della lingua bantu che indica “benevolenza verso il prossimo”, una visione della società senza divisioni. Nel 1986 viene scelto a guidare la Chiesa Anglicana in Sudafrica, prima persona di colore a ricoprire questa carica.

 

Grande amico del Dalai Lama, nel 2012 si reca a Dharamsala in India per incontrarlo e nel 2017, non potendo recarsi a visitarlo di nuovo, gli invierà un video in cui chiama preziosa la sua presenza in questo mondo sconvolto. Al contrario i rapporti di Desmond Tutu con lo Stato di Israele saranno talmente tesi da guadagnarsi l’appellativo di antisemita e razzista. Molto critico verso il popolo ebraico, gli riconosce il contributo dato durante la lotta contro l’apartheid e riconosce che Israele ha il diritto di vivere in pace nel proprio stato, ma afferma che non avrà mai vera sicurezza in quanto non permette la creazione di uno stato palestinese.  

 

La nostra collaborazione con Dio nasce dal fatto che siamo creati a Sua immagine. Ciascun essere umano è stato creato a immagine divina, questa è un’incredibile, sconcertante affermazione. Può sembrare una verità religiosa innocua, finché non la si dichiara in una situazione di ingiustizia, oppressione, sfruttamento.

 

Sara Rivedi Pasqui

 

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