Koinonia Marzo 2018


L’ORA DI UNA RICOSTRUZIONE TOTALE DELLA CHIESA

 

Non è leggerezza rischiosa, avventatezza arbitraria il demolire la facciata della Chiesa, che si suppone fatiscente, con più fretta di quanto le circostanze non comportino? Oppure è iniziato il tempo di una ricostruzione totale della Chiesa? Esiste un criterio per poter giudicare approssimativamente del valore decisivo di un’ora?

 

RISPOSTA: a quanto pare, dal momento che Lei può ancora chiedersi - in certo modo accademicamente - come si debba riconoscerla, l’ora di una ricostruzione totale della Chiesa non è ancora suonata neppure da voi. E chissà se per simile demolire e ricostruire sarà mai questione di “un’ora precisa”. Potrebbe anche darsi - e anzi tale sembra essere la regola nella storia delle possibilità e delle attuazioni umane - che ciò sia il risultato, conseguito attraverso decenni, di un lento svincolarsi da forti legami tradizionali e di uno sporadico permettere ed incoraggiare nuovi tentativi. Al posto suo, starei in attesa di simili momenti isolati, che allora, ben più che avere ‘valore decisivo’ in base a taluni criteri, implicheranno la necessità e la libertà di decisioni da attuarsi senza indugio. Io ‘veglierei’, ossia mi terrei pronto a simili attuazioni che l’urgenza dei fatti impone o consente, e ciò non si potrà certo fare senza la preghiera - e starei quindi in attesa, non di quanto le ‘circostanze’ comportano, ma delle indicazioni divine che sotto queste o quelle circostanze si celano. Non si potrà allora parlare di ‘leggerezza rischiosa, di avventatezza arbitraria’. Ciò che allora sarà da fare, lo si potrà e dovrà fare con risoluta saggezza, appunto perché si uniformerà ad una guida attesa ed invocata. E vorrei anche aggiungere, senza voler essere insistente in tal senso, che per quanto mi è dato vedere la cristianità è sempre stata in tutti i tempi, sì, pronta a meditazioni e a riflessioni d’ampia portata, magari anche ‘escatologiche’, ma assai spesso poi ben poco disposta, perché assonnata e timorosa, al rischio coraggioso proprio nel caso particolare e concreto: e quindi non ha colto molti di quegli attimi in cui, non certo tutto, ma qualcosa sarebbe potuto e dovuto accadere. Non può darsi che tocchi proprio a voi, nella zona tedesca orientale, di precederci anche a questo riguardo, non a passi grandi e spettacolari, ma a passi brevi e tanto più risoluti, sulla via della demolizione e della ricostruzione? Domando soltanto, ma domando.

 

Karl Barth

in Lettera a un Pastore della Germania orientale

Paideia 1964, pp.40-42

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