Koinonia Gennaio 2018


PERSONAGGI E VICENDE a cura di Sara Rivedi Pasqui

 

UNA MISTICA DEL ‘600: MADAME GUYON

 

Jeanne-Marie Bouvier de La Motte, chiamata Madame Guyon, nata a Montargis nel 1648, è ritenuta una delle principali rappresentanti della spiritualità francese del ‘600. Discende da una famiglia della piccola nobiltà, va in sposa all’età di sedici anni a Jaques Guyon, uomo molto ricco ma già di trentotto anni, avrà cinque figli di cui solamente due maschi e una femmina raggiungeranno l’età adulta. A diciotto anni si sveglia alla vita spirituale “sotto l’influenza della grazia divina”, in seguito alla conoscenza del buon francescano Arcangelo Enguerrand consigliata dalla madre superiora delle benedettine Geneviève Granger,  nel 1671 conosce Jacques Bertot membro del circolo mistico normanno dell’Ermitage de Caen diretto da Jean de Bernières cioè Monsierur Bertot, divenuto confessore presso l’Abbazia di Monmatre a Parigi il quale la guiderà sul sentiero dell’Amore divino.
Madame Guyon resta vedova all’età di ventotto anni, da quel momento cercherà di servire la sua chiesa ed inizia  a viaggiare dopo aver chiesto consiglio a parecchi/e religiosi/e fra cui dom Martin.

A Gex, piccola città vicina a Ginevra, rifiuta di ricoprire il ruolo di Madre superiora in un convento dove si rieducavano alcune convertite dal protestantesimo, ma aveva sempre rifiutato un confronto tra cattolicesimo e protestantesimo. Si reca successivamente in Italia a Torino e poi a Vercelli presso il vescovo Ripa dove viene a contatto con il quietismo italiano (1). Quando rientra a Parigi nel 1686 ha trentotto anni, è una donna piena di esperienza, desiderosa di riprendere la direzione del circolo spirituale che si era formato intorno al confessore Bertot, ma è un personaggio scomodo per l’epoca in cui vive, soprattutto nel contesto religioso cattolico, è dotata di una bella eloquenza tanto che il suo linguaggio affascina l’uditorio, è una donna colta, ma soprattutto è una donna e quindi non ha il diritto di esprimere il suo pensiero perché all’epoca tale argomento era proibito alle donne, potevano farlo nel chiuso di un convento o di un monastero. Così viene accusata di quietismo e messa in prigione il 29 gennaio 1688. Liberata nel settembre dello stesso anno in seguito all’intervento di Madame de Maintenon si dedica a un apostolato presso le Signorine di Saint Cyr e si affeziona ad alcuni discepoli tra cui Fénelon, i duchi e le duchesse di Chevreuse e di Beauvillier che le resteranno fedeli. Questa sua influenza fa mormorare la Corte e sembra essere dannosa a Madame de Maintenon perché dichiara di obbedire all’impulso della Grazia, così Fénelon viene allontanato dalla corte, si reca a vivere a Cambrai dove viene nominato arcivescovo. Caduta in disgrazia Madame Guyon viene imprigionata il 27 dicembre 1695 senza un motivo chiaro, sarà sospettata di cattivi costumi con una feroce campagna denigratoria e sottoposta a trentotto interrogatori che non riveleranno niente. Liberata da ogni sospetto uscirà dalla Bastiglia a cinquantacinque anni su una barella, vivrà ancora quattordici anni che consacrerà a formare degli allievi cattolici e protestanti. Muore il 9 giugno 1717.

 

Sara Rivedi Pasqui

 

(1) Termine introdotto alla fine del sec. 17° per indicare un complesso di dottrine che sostengono la prevalenza della mistica sull’ascesi e della contemplazione sulla meditazione, e la necessità di un assoluto abbandono in Dio con un annichilimento totale di ogni azione e pensiero, definito preghiera o orazione di quiete (Treccani Vocabolario on line).

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