Koinonia Settembre 2017


“Appello diretto ad ogni cristiano,

perché nessuno rinunci

al proprio impegno di evangelizzazione”

 

E noi che cosa aspettiamo?

        

I numeri 119-121 della Evangelii gaudium riportati nelle pagine centrali si offrono alla lettura e alla riflessione di tutti, ma invitano anche ad una mobilitazione decisa. È per questo che si propongono come base e prospettiva per il nostro primo incontro di ottobre. L’impegno per “il vangelo evangelicamente” -  messo a tema dell’anno - orienta  ad un cambiamento di attitudine e ci proietta sulle modalità e la qualità  di un annuncio vissuto prima che declamato. Dove il “facere” o l’agire ha la precedenza sul “docere”, e cioè sull’insegnamento, “agendo secondo verità nella carità” (Ef 4,15), quando appunto evangelizzare è comunicazione di verità, ‘ verità condivisa!     

Si potrebbe parlare di “attitudine liturgica”, nel senso di azione comune di popolo, di relazione sia verticale che orizzontale, in cui essere coinvolti totalmente. Mi sembra sia questa la spinta che ci viene da papa Francesco: una messa in opera del vangelo creduto e trasmesso senza vivisezionarlo, come tra vasi comunicanti. Sappiamo la preoccupazione e l’impegno perché la profezia di Francesco possa avere un futuro: si veda il resoconto di E.Peyretti sul Corso della Pro civitate christiana, mentre per il 2 dicembre è prevista a Roma un’Assemblea nazionale promossa da “Chiesa di tutti Chiesa dei poveri” che avrà come tema, e come ragione di speranza, “Ma viene un tempo ed è questo”, “quando all’umanità giacente nel mondo globalizzato è offerto un nuovo annuncio di Dio e del suo vangelo”. Tornando a Pistoia, la Capitale italiana della cultura 2017 sta per ospitare la trentesima Settimana teologica, che si propone di rivitalizzare la riflessione teologica ricollocandola “dentro l’evangelizzazione e di pensare teologicamente la missione” sulla base  della Evangelii gaudium. Ma a quale evangelizzazione  si attinge, viene da chiedersi!

Da parte nostra, molto più modestamente, siamo a dirci che non è più tempo di guardarsi allo specchio per dire quanto siamo belli per poi passare ad altro, ma di gettare le reti e magari una cernita dei pesci farla dopo. Ecco allora l’appello di Papa Francesco a cui vogliamo rispondere imboccando il sentiero che egli ci traccia con le parole della Evangelii gaudium che prendiamo come segnale di partenza  di un cammino che  è tanto più appassionante quanto incerto.

 

ABS

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