Koinonia Luglio 2017
IN RICORDO DELL’ AMICO CARLO GRASSI
Da diversi anni non vedevo nè sentivo più Carlo e Maria e non sapevo che Carlo stesse male.
Per ironia della sorte ero a Sesto proprio il giorno del suo funerale ma, non sapendo nulla, non ho potuto salutarlo e questo mi ha lasciato una sensazione di profonda tristezza che mi ha spinto a scrivere questo ricordo per farne partecipi gli amici.
Sono grato a Carlo - e a Maria - per l’amicizia e la simpatia di sempre e per avermi aiutato in un momento difficile della mia vita, in cui avevo proprio bisogno di fiducia in me stesso e di qualche occasione per confermarla.
In quel caso lui fu molto gentile, sensibile e incoraggiante e gliene sono rimasto sempre molto grato. Non è facile incontrare persone così garbate e attente con i giovani, e non sempre i giovani se ne ricordano.
Ho conosciuto Carlo nel 1974-75 frequentando il gruppo di Koinonia che faceva capo ai frati domenicani Simoni e Tarquini che stavano conducendo proprio a Querceto, vicino a Colonnata, una nuova e significativa esperienza extra conventuale.
Devo dire che Carlo fu tra i primi estimatori della mia grafica perché vedendomi disegnare per Koinonia mi chiese di fargli una vignetta sullo sport e sul CSI di cui era presidente. La vignetta gli piacque e la usò subito per il biglietto di auguri che il Consiglio Regionale del CSI spediva per Natale. Cominciò così una feconda e ininterrotta collaborazione che è durata per molti anni, almeno fino al 2005 (in genere la vignetta era accompagnata da brani del vangelo o della Bibbia che Carlo sceglieva personalmente) .
Tra i tanti soggetti ricordo una bella locandina del 1980 “Sport per tutti” per il CSI nazionale con tre mongolfiere a forma delle lettere C,S,I, cariche di passeggeri di prima, seconda e… terza età; il CSI con le lampadine del 1991; il Bambin Gesù che porta il collante dell’amicizia per ricomporre il 15° Congresso Nazionale del 1992; il CSI cinquantenne del 1994… il Giubileo degli sportivi del 2000… Tutte le illustrazioni erano piuttosto ironiche e avevano una caratteristica un po’ strana ma che a Carlo era piaciuta: presentavano - quasi sempre - la capannuccia con Gesù, il bue e l’asinello ma … senza S.Giuseppe e la Madonna!
Carlo è sempre stato fedele alla gerarchia ecclesiastica, anche in anni difficili e di cambiamenti, ma capiva l’ironia, sapeva anche condividere le istanze nuove di un modo più moderno di essere Chiesa e guardava con una certa simpatia alle Comunità di base, pur essendo riluttante ai contrasti aperti con la Chiesa. Ed è stato un vero combattente, ostinato e totalmente disinteressato, per l’affermazione e per l’indipendenza dell’associazionismo sportivo e delle iniziative diocesane o di ispirazione cattolica a Sesto e in Toscana.
Carlo era fiero del suo CSI, e molto compreso nel suo personale ruolo di magistrato dello sport.
In questi giorni ho letto su di lui molte cose di cui non ero a conoscenza (come il battesimo da lui richiesto a tredici anni) che ampliano in modo positivo e arricchiscono il mio ricordo: quanti gruppi e quante associazioni dal dopoguerra fino a pochi anni fa sono state caratterizzate dalla sua presenza e - credo - anche dal suo modo di polemizzare, accentrare e organizzare! Che presenza ricca – comunque - è stata per Sesto e per la Toscana, per l’associazionismo cattolico, per lo Sport …
Che vuoto, adesso.
Renato Scianò