Koinonia Giugno 2017


PERSONAGGI E VICENDE a cura di Sara Rivedi Pasqui

 

HERRADA DI LANDSBERG

        

Ecco ancora una donna che ha cooperato ad arricchire il patrimonio culturale e spirituale del Medioevo: Herrada di Landsberg.

Sono ignote le sue origini, sappiamo che nacque tra il 1125 e 1130, fu una suora molto colta, nel 1167 divenne badessa dell’antica abbazia di Hohenburg in Alsazia la quale era stata rifondata da Federico Barbarossa, morì nel 1195. Da alcuni documenti pervenuti fino a noi gli studiosi hanno appreso che fu una badessa molto energica nell’organizzare la vita monastica, intelligente e dotata di grandi capacità. Cooperò al rinnovamento della vita spirituale del suo secolo, periodo storico nel quale le donne ebbero un ruolo assai rilevante. Guidò la sua comunità ispirandosi al nuovo ordine monastico dei premostratensi, il nome deriva dalla località di Premontré perché questo luogo era già stato indicato profeticamente da San Norberto, l’ordine premostratense apparteneva agli agostiniani ed era stato fondato nel XII secolo in Francia.

Ad Herrada dobbiamo un bellissimo manoscritto L’hortus deliciarum di cui l’originale è andato perduto, ma fortunatamente se ne sono conservate alcune riproduzioni. E’ una enciclopedia cristiana realizzata fra il 1159 e il 1175 dalla nostra suora e dalle sue consorelle, scritta in latino, riassume le conoscenza teologiche e profane dell’epoca. All’opera, la prima realizzata da una donna, Herrada vi aggiunse poesie composte per esaltare il Redentore ed arricchite da note musicali, mentre il manoscritto è impreziosito da centinaia di illustrazioni. Durante la guerra franco-prussiana il manoscritto originale andò distrutto nell’incendio della biblioteca di Strasburgo (1870) dove si trovava dall’epoca della Rivoluzione Francese. Le miniature sono pervenute fino a noi attraverso copie fatte da Christian Moritz Hengelhardt e dal conte Auguste de Bastard d’Estang ed una di esse rappresenta il ritratto di suor Herrada.

L’hortus deliciarum segue la storia religiosa del mondo, conta 648 pagine e consta di sei parti che rimandano alla creazione del mondo in sei giorni. La prima parte tratta di Dio, degli angeli e della Trinità facendo anche riferimento ad elementi di cosmologia e geologia, la seconda parte è dedicata alla creazione dell’uomo ed alla sua caduta con riferimento all’idolatria, la metodologia, la filosofia e le arti liberali. La terza parte narra dei patriarchi, della storia degli Ebrei e della storia in generale. La quarta parte ha come argomento Cristo, gli apostoli e la storia dell’Impero Romano. La quinta parte descrive l’organizzazione della Chiesa. La sesta ed ultima parte è dedicata alla figura dell’anticristo, il giudizio finale e contiene una lista dei papi e un calendario perpetuo con le date della Pasqua fino al 17.071. Alcuni poemi sono disseminati nell’opera, ma il libro è famoso per le miniature dai colori vivaci, per le belle leggende che lo rendono ancora più apprezzato e ricercato e proprio le illustrazioni costituiscono la materia principale di questa enciclopedia.

Herrada è stata molto attenta all’esattezza delle immagini, tutto è disegnato con estrema cura, una delle illustrazioni più celebri è quella della Filosofia con le sette arti liberali: grammatica, retorica, dialettica, musica, aritmetica, geometria, astronomia. Nella mano destra tiene una iscrizione dove si legge Ogni sapienza viene da Dio. La figura principale ha tre teste rappresentanti l’etica, la logica e la fisica. Nell’immagine intitolata La scala delle virtù dei personaggi impegnati a salire cadono colpiti dalle frecce dei demoni, tra cui una suora che si lascia sedurre da un regalo che le offre un prete, un eremita che pensa a coltivare il suo giardino trascurando la meditazione. Solo una fanciulla arriverà in cima alla scala, ricevendo per ricompensa la virtù della carità.

L’hortus deliciarum contiene circa 55 poemi a carattere religioso, destinati ad essere imparati a memoria, quindi recitati o cantati dalla comunità conventuale, ma non tutti sono attribuibili a Herrada, almeno cinque sono opera di altri compositori. I riferimenti alla cosmologia, cronologia, astronomia, geografia, mitologia ed altre scienze sono ispirati da un’opera di Lambert intitolata Liber floridus redatto circa 50 anni prima e che vuole riferirsi al giardino dell’Eden.

Nel 1979 viene realizzata un’edizione del manoscritto molto accurata e fedele al testo dall’Istituto Warburg sotto la guida dello storico dell’arte Fritz Saxl e sotto la direzione di Rosalie Green e questa operazione ha permesso di ricostruire circa la metà delle scene originali. L’opera fu pubblicata nel 1990 da Auguste Christen ed i suoi collaboratori. Numerosi calchi realizzati dall’originale prima della sua distruzione sono conservati presso la Biblioteca del Grand Séminaire di Strasburgo

 

Sara Rivedi Pasqui

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