Koinonia Maggio 2017


PERSONAGGI E VICENDE a cura di Sara Rivedi Pasqui

 

PLAUTILLA NELLI SUORA E PITTRICE DOMENICANA DEL XVI SECOLO

 

Suor Plautilla era la secondogenita di Piero Nelli merciaio e di Francesca Calandri. Il padre aveva un legame di parentela con la famiglia Nelli assai conosciuta ed appartenente al quartiere di San Giovanni, ma non erano nobili (ancora oggi in Firenze, proprio nel centro della città, c’è una strada che li ricorda). Piermaria Calandri, il nonno da parte materna, fu Priore di San Giovanni.
Nel 1530 morì Francesca e la piccola Pulissena (con questo nome la suora era stata battezzata), nata nel 1524, rimase orfana. Nel 1538, all’età di 14 anni divenne suora nel convento domenicano di Santa Caterina di Cafaggio situato presso Piazza san Marco a Firenze. Sua sorella, Costanza Pulissena Romola, con il nome di Petronilla aveva già preso il velo e fino alla morte le fu vicina affettuosamente e premurosamente. Suor Plautilla fu battezzata con il nome di Polissena, martire laica sgozzata sulla tomba di Achille suo marito, e divenne monaca con il nome di Plautilla, martire cristiana.

Suor Plautilla visse buona parte della sua vita in convento di cui fu priora per ben tre volte, si impegnò moltissimo nella conduzione della comunità a lei affidata, al tempo stesso si dedicò alla pittura.

Certamente sentì l’influenza savonaroliana infatti possedeva una biografia del frate (Vita di frate Girolamo Savonarola) trascritta dalla sorella e che conservò per tutta la vita. La formazione artistica di suor Plautilla non avvenne in modo tradizionale, non avrebbe mai potuto frequentare una “bottega” in quanto donna e suora, quindi fece parte della categoria dei dilettanti d’arte, cioè di coloro che praticavano l’esercizio artistico, soprattutto il disegno, non per passatempo, ma per ampliare la propria cultura. Oggi Plautilla Nelli viene considerata la prima donna pittrice della storia ed il suo dipinto più antico risulta la tavola a olio Il Compianto che possiamo vedere nel museo di S.Marco a Firenze, ma che una volta era collocato nella chiesa di Santa Caterina di Cafaggio non più esistente.

La nostra suora fu molto interessata al collezionismo di disegni e possedeva, custodendoli gelosamente, quelli della bottega di Fra Bartolomeo e Fra Paolino. Quando cominciò a disegnare seguì la tradizione artistica dei conventi domenicani il cui precursore era stato il Beato Angelico e che era segnata da un forte sentimento devozionale.

Accanto alla pittura di carattere religioso praticò anche la ritrattistica, fu un’accurata miniatrice e nel convento aprì una bottega e tenne scuola con numerose suore assai apprezzate artisticamente.
Dopo la demolizione del convento le opere di suor Plautilla andarono disperse perché dislocate in luoghi diversi, oggi con la mostra allestita a Firenze possiamo scoprire quest’artista ed ammirarne i dipinti ritrovati: Il Compianto, La Pentecoste attualmente nella chiesa di San Domenico a Perugia, l’Ultima Cena collocato nel refettorio del convento di Santa Maria Novella a Firenze. Infine Vasari ricorda una grande tavola non ancora rintracciata, una Sacra Conversazione, che la suora pittrice fece per il convento di Santa Lucia a Pistoia. Sembra possibile che la Madonna con il Bambino e quattro angioli sia apparsa sul mercato antiquario nel 1989. Vasari nella sua opera letteraria Le Vite la cita esprimendosi così: «Suor Plautilla monaca et oggi priora …. La quale cominciando a poco a poco (a quattordici anni entrò in convento e subito si dedicò all’arte della pittura) cominciando a disegnare et imitare coi colori quadri e pitture di maestri eccellenti … ha fatto meravigliare gli artefici».

Nel 1998 a Fiesole fu tenuto un simposio organizzato dalla Georgetown University e dalla Syracuse University con eccellenti oratori di varie nazionalità dedicato alla nostra suora dal titolo Suor Plautilla Nelli the First Woman Painter in Florence. Varie università straniere avevano infatti preso come oggetto di studio, collezioni, conferenze e monografie proprio suor Plautilla la cui arte pittorica aveva suscitato scarso interesse presso gli studiosi italiani. Gli atti del convegno a suo tempo furono raccolti in un volume assai curato che rivaluta l’artista ritenuta molto marginale perché la critica moderna era stata impietosa con i suoi giudizi, mentre gli antichi commentatori si erano espressi in modo positivo.
Dall’8 marzo al 4 giugno i dipinti di suor Plautilla sono esposti a Firenze presso la Galleria degli Uffizi. La tavola raffigurante Santa Caterina da Siena, dono dello storico dell’arte Federico Mason Perkins alla diocesi di Assisi, era attribuita ad un anonimo pittore senese del XVI secolo, ma i critici contemporanei hanno individuato in Plautilla la vera autrice.

Figura di rilevo, Plautilla, fu una priora capace e determinata che resse per ben tre volte il suo convento e guidò le sue consorelle. Dopo il Concilio di Trento le regole dei conventi femminili furono assai più restrittive e la nostra suora riproduceva i volti maschili con lineamenti gentili e raffinati, quasi femminei, questo era dovuto al fatto che per modelli aveva solo i volti delle suore, tuttavia i suoi lavori andarono ad arricchire le case dei nobili fiorentini. Morì, secondo la cronaca del convento di Santa Caterina, a Firenze nel maggio 1588.

 

Sara Rivedi Pasqui
                           
                                              

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