Koinonia Marzo 2017


Loris F.Capovilla ad Assisi per ricordare Papa Giovanni

“Profeta della novella Pentecoste” (dicembre 1975)

 

La consapevolezza di essere ben accolto e amato era come la corazza della sua spontaneità. «Noi l’amiamo quest’Uomo!». A distanza di ventitré anni, accade di risentirlo più che non si potesse immaginare in questo nostro tempo che liquida prestamente i suoi eroi: «Noi amiamo uomini come questo. Amiamo profeti disarmati e coraggiosi che insegnano a mettere il proprio io sotto i piedi; li amiamo come essi sono e non ci meraviglia di trovare difetti tra le pieghe della loro dalmatica».

 

Nonostante dimenticanze e silenzi, noi camminiamo in compagnia di coloro che ci hanno segnato nel profondo. Sentiamo su di noi l’influsso di Enrico Domenico Lacordaire, Léon Bloy, Charles Peguy, Antonio Rosmini, Giuseppe Toniolo, Emmanuel Mounier, Primo Mazzolari.

 

Sostando ad Assisi, è naturale che io nomini don Giovanni Rossi, il fondatore della pro Civitate Christiana, apostolo del dialogo, appassionato cantore di fede, di speranza e di servizio, inventore di strade_e costruttore di ponti, meritevole di venire collocato tra coloro che hanno creduto alla «novella Pentecoste». Di lui, dai più celebri ricordati dianzi, è da altri umili pionieri, noi abbiamo appreso molto. Abbiamo imparato ad ascoltare la Parola e a divorarla, docili alla chiamata come Ezechiele, come Papa Giovanni.

 

in Nell’aurora del Concilio, pp.92-93

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