Koinonia Febbraio 2017
UNA PROPOSTA DI DON REMO VANZETTA
Mi presento per la prima volta dopo avere seguito Koinonia da qualche anno su suggerimento di una collega di insegnamento. Sono un prete dimissionario ma ancora in qualche modo in attività. Ho 79 anni. Quello che ho notato negli ultimi anni in rapporto al mio ministero e alla Parola di Dio è che mi pare di scoprire cose vecchie come nuove e importanti. Da più di un anno avevo intenzione di proporre al settimanale diocesano Vita Trentina una rubrica che presentasse una “scoperta” che qualcuno aveva fatto diciamo nella sua fede.
Leggendo l’ultimo numero di Koinonia ho avuto la ispirazione di proporre a voi questa richiesta.
Per esemplificare vi presento una di queste mie scoperte recenti. A Natale per esempio ho fatto un collegamento strano tra un proverbio giapponese e il Verbo che si è fatto carne. Mi pare di aver capito perché sia chiamato Verbo - Parola. Il proverbio Giappones suona così: “Parlami perché ti possa vedere.” L’ho trovato straordinario per dirmi come la parola aiuta a vedere dentro una persona a non conoscere solo la sua scorza ma il suo intimo. Così il Verbo di Dio la Parola di Dio ha manifestato a noi il cuore di Dio Padre.
Un altro esempio: l’Avvento e il Natale. Isaia e i Salmi hanno spiegato che cosa significhi destra e sinistra davvero e concretamente. Ho capito che Dio non è padrone ma padre che vuol dire che davvero è Democratico più di ogni altro e che Gesù Cristo con la sua nascita si è messo davvero dalla parte dei poveri e questo è essere di sinistra. Credo che Gesù non solo sia di sinistra ma di estrema sinistra. Non credo con tutto questo di essere fuori dalla tradizione cristiana... anzi!
Qualcun altro potrebbe raccontare le sue rivelazioni... Da qualche tempo ritengo che lo Spirito Santo parli ancora e che faccia giungere i suoi aggiornamenti e suggerimenti proprio attraverso ciò che succede e attraverso anche il ripetersi degli stessi pensieri
Don Remo Vanzetta
prete della Diocesi di Trento
Quello che Don Remo Vanzetta inaspettatamente ci propone è anche quanto anni addietro abbiamo già sperimentato con la rubrica “Pietre vive”, in cui ciascuno poteva comunicare dal vivo una propria esperienza nel cammino di ricerca e di fede, quasi una confessione a voce alta. Del resto, è questa la spinta all’origine della stessa Koinonia: la libera comunicazione nella fede tra chi in qualche modo la vive e chi la ricerca, privilegiando la dimensione soggettiva rispetto alle strutture, alle formulazioni dottrinali e alle stese forme di prassi. Volendo poi denominare in qualche modo la rubrica, il pensiero è andato allo scriba che si fa discepolo del Regno dei cieli e tira fuori dal tesoro del suo cuore cose nuove e cose antiche!
Siamo dunque invitati a riprendere questo cammino in tutta spontaneità. E per la verità, anche se del tutto occasionale, una risposta d’apertura l’abbiamo già: ed è quella di Maurizio Valleri, che in una sua autobiografia - “Frammenti di un cammino“ - ci parla anche della sua fede e di come la vive. Avendo come sfondo il cammino di Santiago (vedi Koinonia 10/2016), il suo intento è questo: “Racconterò di me ricordando da dove sono partito, delle cose che ho messo nello zaino, di come camminando ho fatto esperienza, dei compagni di viaggio, dei territori attraversati e, ovviamente, di me” (pp.6-7).