Koinonia Febbraio 2017


In ringraziamento

“a motivo della vostra koinonia

- o cooperazione -  per il Vangelo” (Fil 1,5)

 

Dire grazie a quanti non fanno mancare il loro libero contributo per potercela fare – sia pure nella modestia dei nostri mezzi – non è solo un atto doveroso di gratitudine.

È già espressione reale di Koinonia nel senso in cui si esprime Paolo nella lettera ai Filippesi 1,3-6: “Rendo grazie al mio Dio ogni volta che mi ricordo di voi. Sempre, quando prego per tutti voi, lo faccio con gioia a motivo della vostra cooperazione (koinonia) per il Vangelo, dal primo giorno fino al presente. Sono persuaso che colui il quale ha iniziato in voi quest’opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù”.

Lasciando a ciascuno l’approfondimento esegetico e spirituale di questo testo mi limito a rilevare come insieme al senso di comunione avuta come dono da parte di Dio in Cristo, qui koinonia esprime anche il significato di partecipazione attiva e condivisione con altri di ciò che si è e si ha, come impegno che scaturisce dal dono e nello stesso tempo lo manifesta e lo rafforza. Oltre al rendimento di grazie per la condivisione del dono di grazia, c’è la partecipazione attiva e personale a servizio del vangelo, inteso anche come aiuto materiale dato all’Apostolo e per le altre comunità.

Ancora una volta mi permetto di fare presente - per sfatare un modo convenzionale di intendere - che Koinonia non è un’“opera” particolare dentro un sistema, un’attività specifica di tipo editoriale, culturale o religioso: è solo il luogo o lo spazio umano ed evangelico in cui far coagulare le coscienze e far interagire le persone nel desiderio e nel tentativo di diventare soggetto critico di comunione nel Popolo di Dio.

Niente di gerarchico, di ufficiale, di accademico o di professionale ma solo convinzione che incontrarsi e ritrovarsi uniti come “azzimi di sincerità e di verità” (1Cor 5) ci assicura la presenza del Cristo in mezzo a noi. Ecco perché non ci sono gerarchie, ruoli, burocrazie: la nostra scommessa è stata la sfida e la fiducia nella comunicazione, quando questa non è ridotta a “media” e si dimostra fatta per l’uomo nelle sue relazioni vitali.

In ogni caso, poter disporre di un rudimentale mezzo di comunicazione come Koinonia è merito di tutti voi, a cui va il grazie mio e di quanti si avvalgono di questo strumento.

 

Alberto

 

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