Koinonia Agosto-Settembre 2021
UN RICORDO DI ELENA DE MARCHI
Se c’è una Koinonia della diaspora in terra, c’è anche la koinonia dei santi in cielo non solo in senso universale, ma come presenza di amici, fratelli e sorelle che ci hanno preceduto nel segno della fede dopo aver fatto un cammino insieme in questo mondo: non per finalità particolari da realizzare ma unicamente come esperienza e servizio del vangelo! E con tutti loro la nostra comunione è sempre viva!
Ad essi si aggiunge ora la nostra sorella Elena De Marchi di Novara che vogliamo ricordare con gratitudine, anche per aver pensato a noi nel suo passaggio da questo mondo al Padre, oltre che essere stata sempre partecipe e solidale nel nostro cammino: in uno stralcio delle sue intenzioni testamentarie relativo ai suoi libri c’è un pensiero anche per noi. Ma ciò che rivela al meglio il suo spirito è la preghiera che ha voluto si leggesse al suo funerale, dove si dice: “Vivere vuol dire spesso separarsi, morire vuol dire riunirsi”.
Da leggersi al mio funerale
ALLELUIA, ALLELUIA
Chi semina nel pianto mieterà nella gioia
Anche se muori la tua luce non muore;
il giusto se ne va, in Dio
ma la sua luce rimane tra noi.
La morte non è un cammino verso il nulla,
ma un cammino verso la divina pienezza:
La morte è dire al Padre: Eccomi!
Se avrò impedito ad un cuore di spezzarsi
Non avrò vissuto invano.
Se avrò alleviato il dolore di una vita
O placato una pena, non avrò vissuto invano
Poiché hai tanto sofferto e tanto donato,
Dio ti porti in alto, nella luce
Salendo dalla solitudine alle stelle
Porterò con me il ricordo di voi
Che mi avete aiutato a vivere
Dandomi consolazione.
La morte è come varcare una soglia
e uscire al sole,
la morte atto di amore,
ingresso nella universale presenza.
Allora saprò la pazienza con cui mi attendevi.
Vivere vuol dire spesso separarsi,
morire vuol dire riunirsi.
La morte è una consacrazione
e non una rottura,
in fondo nessuno muore veramente,
perché nessuno può uscire da Dio.
Alleluia, alleluia, alleluia
(Testo elaborato dalla Comunità “Il campo”)