Koinonia Aprile 2016


«LA NUOVA COSTITUZIONE TUNISINA, UN PONTE SUL MEDITERRANEO.

ESPERIENZE DI COLLABORAZIONE TRA ITALIA E TUNISIA»*

 

Un testo ricco e moderno che fa della Tunisia l’eccezione nel complesso del mondo arabo-musulmano; prendendo in considerazione sia la particolarità dell’identità tunisina sia quell’aspirazione dei costituenti (e tramite loro il popolo) ad adottare i valori universali. E così che viene letta la Costituzione tunisina, approvata con larga maggioranza, nella notte del 26 gennaio 2014. Giuristi e accademici di tutto il mondo hanno apprezzato la nuova Carta fondamentale tunisina vedendoci un grande vantaggio, ben meritato, per il Popolo tunisino, nonché uno strumento utile per una riflessione accademica  e un confronto tra professori di diritto e costituzionalisti dei vari paesi.

In questo quadro si iscrive il seminario «La nuova costituzione tunisina: un ponte sul Mediterraneo. Esperienze di collaborazione tra Italia e Tunisia», tenutosi il 12 gennaio 2016, nel salone dell’Istituto italiano di cultura a Tunisi con la partecipazione dell’Ambasciatore d’Italia in Tunisia S.E. Raimondo de Cordona, della professoressa Tania Groppi, docente all’Università di Siena e direttore scientifico del progetto “Attività di supporto al processo costituente e affermazione del decentramento in Tunisia, dei professori Lassaad El Asmi, Fadhel Moussa, Lotfi Chedly e Sana Bougossa, dall’Università di Carthage, del prof. Massimo Toschi, consigliere del presidente della Regione Toscana per la pace e la cooperazione internazionale, del dott. Giovanni Rizzoni, responsabile delle relazioni internazionali della Camera dei deputati, impegnata in un programma congiunto con il Parlamento tunisino, delle professoresse Melina Decaro, dalla Luiss, e Silvia Finzi, docente all’Università della Manouba e presidente Comties Tunisia, e del  dott. Seifallah Lasram, sindaco della città di Tunisi.

Un momento di dibattito e di confronto fruttuoso in cui si è tornati sui momenti più salienti del processo costituente tunisino che ha fatto della Tunisia, la primavera della costituzione.

Precedenti incontri sul tema della Costituzione tunisina sono stati svolti sia in Tunisia che in Italia e ritrovarsi di nuovo nel secondo anniversario della Costituzione a Tunisi rappresenta un’occasione importante per valutare la situazione nel paese e consolidare il dialogo tra l’Italia e la Tunisia, è quanto affermato dall’ambasciatore italiano, che ha ribadito il suo apprezzamento per la Costituzione che ritiene eccellente e perfettamente adattata alla società tunisina e per questa crescente cooperazione accademica tra giuristi italiani  e tunisini che lavorano insieme per la creazione di iniziative e progetti bilaterali, capaci di costruire un ponte tra le due sponde del Mediterraneo.

La nuova Costituzione tunisina un ponte sul Mediterraneo. Un ponte. La scelta del termine non è arbitraria. La Costituzione è stata, infatti, il pretesto ideale per avviare la cooperazione tra i costituzionalisti delle due rive, lavorare sul testo, riflettere sulle esperienze politiche di entrambi i paesi, confrontarsi e formarsi a vicenda.

La Costituzione, ha ribadito la professoressa Groppi, è stata la base per un dialogo tra l’Italia e la Tunisia, un ponte che ci ha uniti. Un ponte che non cessa di consolidarsi tramite iniziative che si fanno sempre più concrete. L’accordo di cooperazione tra la città di Tunisi e Firenze ne è un importante testimone.

Il decentramento. Tale cooperazione si appoggia sul principio del decentramento che nella Carta costituzionale tunisina ha avuto il suo trionfo cogliendo all’unanimità l’approvazione di tutti i costituenti. Il Dott. Lasram, sindaco di Tunisi, ha considerato che tale processo rappresenta infatti un grande exploit costituzionale e la scissione avvenuta nel quadro del recente rimpasto ministeriale, del ministero degli Interi dando nascita ad un vero e proprio ministero degli affari locali non è altro che un primo grande passo  verso la realizzazione effettiva della politica di decentramento.

«La convenzione tra la città di Tunisi e la Regione della Toscana ci serve per conoscere meglio le procedure da intraprendere per affermare l’autonomia delle enti locali» ha aggiunto Lasram.

A consolidare quanto detto dal sindaco di Tunisi, sono arrivate le parole del Dott. Rizzoni che ha annunciato un insieme di attività bilaterali in corso tra l’Italia e la Tunisia: la convenzione tra Tunisi e Firenze, il gemellaggio tra i due parlamenti, la firma di un protocollo bilaterale e altre iniziative che vedono coinvolti il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale e l’università la Sapienza.

Un corso di Master europeo, diretto dall’Università Luiss di Roma che dovrebbe coinvolgere studenti tunisini, lo ha annunciato la professoressa De Caro che sostiene il Mediterraneo sia un nuovo spazio comune che abbia bisogno di nuovi cittadini formati, aperti e colti.

L’elogio della Costituzione. Nell’intervento degli altri partecipanti, parole di apprezzamento sono state spese nei confronti della Costituzione mettendo il punto essenzialmente sui diritti universali ormai tutelati, sul grande apporto in materia di giustizia e di indipendenza delle istanze giudiziarie.

Un occhio critico. Nella sua veste di cittadina tunisina facente parte di una minoranza, la professoressa Silvia Finzi ha introdotto qualche critica sul concetto di cittadinanza, un concetto che ritiene ambiguo e poco chiaro, sul quale la Costituzione ha presentato qualche difetto. Esistono alcune discriminazioni basate sulla religione e sul genere in diversi articoli riguardanti la famiglia, il servizio nazionale e l’accesso a certe funzioni dello Stato per i non musulmani che la Carta fondamentale della seconda Repubblica tunisina poteva evitare, ha notato Finzi.

Il seminario si è concluso con un rinnovato augurio per una maggiore collaborazione in tutti i settori, non solo quello accademico e giuridico, sperando che la cooperazione tra le università di Siena e Carthage, la convenzione tra Tunisi e Firenze sia solo l’inizio di un lungo e fruttuoso percorso di cooperazione tra le due rive del Mediterraneo.

 

Kaouther Rabhi

 

*Avevamo già segnalato  il libro “Tunisia. La primavera della Costituzione” a cura di Tania Groppi e Irene Spigno. Così come avevamo dato informazione di un Seminario che avrebbe avuto luogo a Tunisi su questo tema. Grazie alla segnalazione di Tania Groppi, possiamo ora avere un resoconto del seminario (https://kaoutherrabhi.wordpress.com/2016/01/13/la-nuova-costituzione-tunisina-un-ponte-sul-mediterraneo-esperienze-di-collaborazione-tra-italia-e-tunisia/), che è segno e motivo di speranza in un mondo che sembra negarla.

 

 

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