Koinonia Settembre 2022


Dal documento della Commissione teologica internazionale (2014)

 

IL SENSUS FIDEI NELLA VITA DELLA CHIESA

 

70. Nell’attesa del ritorno del suo Signore, la Chiesa e i suoi membri si trovano continuamente confrontati a nuove circostanze, al progresso della conoscenza e della cultura e alle sfide della storia umana. Devono, dunque, leggere i segni dei tempi, «saperli giudicare alla luce della parola di Dio» e discernere come sia possibile far sì che la stessa verità rivelata «sia capita sempre più a fondo, sia meglio compresa e possa venir presentata in forma più adatta».In questo processo, il sensus fidei fidelium ricopre un ruolo essenziale. Un ruolo non soltanto reattivo, ma anche proattivo e interattivo, nel tempo in cui la Chiesa e i suoi membri compiono il loro pellegrinaggio lungo la storia. Il sensus fidei non è soltanto retrospettivo ma anche prospettico, e benché siano meno familiari gli aspetti prospettico e proattivo del sensus fidei rivestono una grande importanza. Il sensus fidei offre intuizioni che consentono di aprire il cammino buono attraverso le incertezze e le ambiguità della storia e una capacità di ascoltare con discernimento quanto hanno da dire la cultura umana e il progresso delle scienze. Esso anima la vita di fede e guida l’autentico agire cristiano.

71. Può essere necessario molto tempo prima che questo processo di discernimento giunga a una conclusione. Di fronte a nuove circostanze i fedeli in generale, i pastori e i teologi hanno ciascuno il proprio ruolo da giocare; occorre che diano prova di pazienza e di rispetto nei rapporti reciproci se vogliono giungere a un chiarimento del sensus fidei e realizzare un vero consensus fidelium, una conspiratio pastorum et fidelium.

75. Il legame tra il sensus fidelium e il magistero si trova in maniera particolare nella liturgia. I fedeli sono battezzati, per un sacerdozio regale, che essi esercitano principalmente nell’eucaristia, e i vescovi sono i «sommi sacerdoti» che presiedono l’eucaristia, dove esercitano pure di norma la funzione dell’insegnamento. L’eucaristia è la fonte e il culmine della vita della Chiesa. È qui che in modo specialissimo i fedeli e i loro pastori interagiscono, come un unico corpo, in vista di un unico scopo: rendere lode e gloria a Dio. L’eucaristia plasma e forma il sensus fidelium, ed essa contribuisce fortemente alla formulazione e all’affinamento delle espressioni verbali della fede, poiché è qui che l’insegnamento dei vescovi e dei concili è in ultima analisi «ricevuto» dai fedeli. Fin dai primi secoli del cristianesimo, l’eucaristia ha sostenuto la formulazione della dottrina della Chiesa, poiché è qui che si incontra e si celebra al suo vertice il mistero della fede, e i vescovi che presiedevano l’eucaristia nelle loro Chiese locali in mezzo al loro popolo fedele erano gli stessi che si riunivano nei concili per stabilire come esprimere al meglio la fede in parole e formule: lex orandi, lex credendi.

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