Koinonia Settembre 2022


SPERIMENTARE IL SACRO

 

Che il vuoto involucro di un granello di polvere cosmica possieda un innesto divino sembra un colossale paradosso, ma è la condizione vitale perché ogni uomo possa trovare la  sua piena realizzazione.

 

Tutte le fatiche umane del presente, del passato, del futuro sono caratterizzate dalla medesima tensione, che le connette all’idea del sacro.

 

“Amor che muove il sole e le altre stelle”: Dante, in questa profondità poetica, scopre il privilegio della consapevolezza che solo l’uomo possiede.

 

Dio lo invita a collaborare alla Sua armonia.

 

Possono crearsi dei canali aperti all’empatia intelligente per condividere paura e gioia con i propri simili, che guidati dal soffio sottile e lieve che li abita offrono la migliore versione della propria natura: l’amore per l’umano.

 

È uno schema ideale positivo, ma non realizzabile. L’ostacolo che  si  oppone, è un ostinato infantilismo che non sa evolversi dall’inconscio verso la consapevolezza.

 

L’uomo, nella perenne ricerca della propria identità, non riesce a liberarsi dalle sensazioni fondamentali dell’infanzia, paura e difesa; trova invece la propria supremazia nell’identificarsi con il valore di una propria squadra, razza, cultura, territorio, precludendosi altre conoscenze comunitarie di progresso.

 

“Il giocattolo è mio, non toccarlo, vai via brutto e cattivo”.

 

I bambini e gli adulti non evoluti, ma accomunati dagli stessi timori, si arrendono alla legge del più forte che domina sugli altri, ma non su se stessi. 

 

Ho fatto una domanda a un bambino di cinque anni, che orgogliosamente mi mostrava il suo piccolo braccio: ”È più difficile essere forti, belli o buoni?“.  Dopo una breve riflessione, ha risposto: “Essere buoni”.

 

Se la speranza è fondata sul bene come valore essenziale nei bambini, non cerchiamo di distruggerlo, ma coltiviamolo, con molto rispetto e gratitudine.

 

L’antica tradizione iniziatica insegnava agli adolescenti che aspiravano a diventare adulti responsabili, di dare prova di coraggio, pazienza nella sofferenza e totale fiducia nella scelta positiva del bene. Può essere sufficiente?

 

Questa, tra tutte le verifiche da sperimentare, è la più preziosa e significativa. I coraggiosi che già hanno avuto l’ardire di accettare la sfida stanno sorridendo, la speranza della gioia esiste ed è bella.

 

 

Ornella Reni

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