Koinonia Settembre 2022


UN NECESSARIO CAMBIO DI PARADIGMA

 

Dalla nuova visione cosmologica offertaci dalla teoria della relatività e dalla fisica dei quanti sappiamo che da quel famoso Big Bang il cosmo - dal caos - si è andato organizzando verso un ordine crescente, in una parola l’universo si è andato lentamente evolvendo. Dalla prima particella tutto si è evoluto fino ad arrivare all’uomo e alla sua coscienza di sé. Il viaggio dell’essere umano è un lungo percorso attraverso tante tappe, teso a farlo essere tutt’uno con l’Essere amorevole da cui la vita è emanata necessariamente.

I mistici conoscono da tempo certe verità sottili a cui la scienza occidentale è giunta a cominciare dal XX secolo. La meccanica di Galileo e Newton considerava la materia come inerte e il mondo materiale formato da un insieme di oggetti riuniti insieme come in una grande macchina, mentre il dualismo cartesiano applicato all’universo vedeva da una parte il mondo dello spirito, dall’altra quello della materia, l’uno campo di studio delle religioni, l’altro degli scienziati. Ma gli scienziati del primo Novecento, indagando la materia sempre più in profondità fino alle cosiddette “particelle elementari”, ci hanno rivelato un mondo che sta al di là delle nostre percezioni sensoriali. Con gli sviluppi della fisica teorica sono necessariamente cambiati i concetti di materia, spazio, tempo, causa e effetto: oggi sappiamo che nell’atomo gli elettroni sono in continuo movimento, in continua vibrazione attorno al nucleo, in una sorta di danza cosmica di energia. La materia esiste solo in virtù di una forza elettrica che fa vibrare le particelle atomiche. Non è passiva e inerte come si credeva, ma in uno stato di moto perpetuo. Quello che a livello macroscopico appare come inerte, a livello microscopico “ribolle di attività”, è vivo. Anche i pensieri, che sono energia, vibrano.

Arthur Stanley Eddington, un grande fisico, disse che l’universo “comincia ad apparire più come un grande pensiero che come una grande macchina” e Max Planck affermò che “tutta la materia ha origine ed esiste solo in virtù di una forza che porta la particella di un atomo a vibrare. Dobbiamo supporre che dietro questa forza ci sia una mente cosciente ed intelligente, matrice di tutta la materia”, ma, nello stesso tempo, aggiunse: “Siamo qui giunti a un punto in cui la scienza si dichiara incompetente ed accenna a regioni che si sottraggono al suo studi”.

La fisica quantistica ci ha rivelato anche la fondamentale unità dell’universo le cui componenti non possono essere scomposte perché tutto è formato da una complessa rete di relazioni. Tutto è collegato, tutti siamo collegati. Già i mistici, indagando le profondità della coscienza, sapevano che tutte le cose e tutti gli eventi sono interconnessi, differenti manifestazioni della stessa realtà ultima. Il cosmo è un’unica realtà in eterno movimento, animata, organica, materiale e spirituale nello stesso tempo. I fisici hanno tratto le loro conoscenze da esperimenti, i secondi da intuizioni legate alla meditazione profonda, ma entrambi sono giunti alla medesima conclusione: esiste una fondamentale unità di tutte le cose e di tutti gli eventi e l’uomo e la sua coscienza sono parte integrante di questa unità.

Già in passato alcuni studiosi, sia in Oriente (uno fra tanti, il maestro indiano Swami Sri Yukteswar, vissuto nel XIX secolo) che in Occidente (il filosofo tedesco Karl Jasper vissuto nel XX secolo), hanno teorizzato che stiamo attraversando un nuovo periodo storico, una nuova era. Non sono dottrine nuove, già gli antichi erano a conoscenza che l’umanità passa attraverso tante epoche in direzione di una sua progressiva evoluzione. Queste tesi ci dicono che ci stiamo preparando ad entrare in quella che Jasper chiama “seconda era assiale” caratterizzata da una maggior consapevolezza grazie alla quale faremo passi avanti nel progresso spirituale.

Accanto a queste scoperte, ci sono altri saperi che aiutano il nostro percorso evolutivo. La frase “Conosci te stesso”, scritta sul frontone del tempio di Apollo a Delfi e resa famosa da Socrate, è insuperabile. Esorta gli uomini a riconoscere la propria condizione e limitatezza umana. Socrate ne fece la sua massima preferita, affermando che scopo della filosofia era quello di portare l’uomo al riconoscimento dei suoi limiti e ad operare un cambiamento per pervenire al proprio Sé. La psicologia stessa è da sempre interessata allo studio dell’ego e al suo superamento. Gli esseri umani sono imprigionati nella trappola infernale dell’ego; da un ego ipertrofico nascono tutte le sofferenze, tutte le ingiustizie, tutte le crudeltà e le più amare delusioni. La conoscenza e il progressivo ridimensionamento del proprio ego è l’obiettivo verso cui tendono tutti coloro che desiderano evolversi spiritualmente. La nostra vita diviene così un viaggio verso il raggiungimento di questa meta, un viaggio lungo, difficile e faticoso.

Oggi ci sono teologi che, a partire dalle nuove scoperte scientifiche, antropologiche e psicologiche, cercano nuove risposte alle grandi domande che da sempre l’uomo si pone: chi siamo, da dove veniamo, dove siamo diretti. Questa evoluzione della conoscenza sta necessariamente mettendo in discussione le formulazioni e i dogmi su cui per secoli la teologia si è basata e producendo una nuova visione di Dio, della natura, dell’uomo. È un processo inevitabile:

“Il nuovo racconto cosmologico, la nostra vera storia sacra, ci consegna un mondo incomparabilmente più grande e più ricco, misterioso e straordinariamente traboccante di vita. Un Universo autocosciente e spirituale che si sta ancora dispiegando nella creazione di unità sempre più complesse e in cui noi, resti mortali di una stella, siamo chiamati a divenire più pienamente umani, capaci di cogliere il Tutto e di sentircene parte, come un aspetto della manifestazione della mente divina del cosmo, di quell’energia d’amore che lo attraversa e che noi chiamiamo Dio” (AA.VV. Il cosmo come rivelazione, Gabrielli Editori, 2018).

Oggi alcuni teologi ritengono che Dio sia tutt’uno con l’evoluzione del cosmo, che sia in ogni sua più piccola parte, dal mondo minerale fino a quello vegetale e animale: un’Energia potente e amorevole che pervade tutto l’universo e la nostra vita, che è vicina a noi più del nostro stesso respiro, come già Agostino aveva intuito.

Siamo in presenza di una rivoluzione scientifica di tale portata che paradigmi universalmente accettati, all’interno dei quali in passato si è sviluppato il progresso scientifico, non possono più essere spiegati. E questo vale anche in campo religioso. È necessario ed inevitabile un cambio di paradigma, affinché il cristianesimo sia ancora comprensibile e credibile per l’uomo contemporaneo, pena la sua scomparsa.

In realtà è proprio dalla nuova cosmologia che arriva un “supporto” alla religione attraverso un universo descritto come un oceano infinito di energia proveniente da una fonte eternamente creatrice, da un principio organizzatore trascendente e l’esistenza dello spirito all’interno della materia. La fisica dei quanti ci dice che la natura è un insieme indivisibile in cui tutto è connesso, tutto è in interazione: ogni molecola sa quello che fanno le altre molecole, nello stesso istante e a distanze macroscopiche. Già Teilhard de Chardin scriveva che tutto nell’universo, fino alla più infima particella, è portatore di un certo grado di coscienza. Sono i fisici stessi che oggi ci dicono che l’universo “appare più come un grande pensiero che una grande macchina” e che “una mente cosciente ed intelligente, è matrice di tutta la materia”. Scrive Jean Guitton: “Potente, libero, esistente all’infinito, misterioso, implicito, invisibile, sensibile, c’è, eterno e necessario dietro i fenomeni, lontanissimo al di sopra dell’universo ma presente in ogni particella… Sotto il volto visibile del reale c’è dunque quello che i greci chiamavano logos, un elemento intelligente, razionale, che regola, dirige e anima il cosmo e che fa sì che questo cosmo non sia caos ma ordine… La realtà è coperta con un velo opaco. Al di là di questo velo esiste una realtà profonda, una realtà che non sarebbe fatta di materia ma di spirito, un vasto pensiero che la nuova fisica comincia solo oggi a capire”.

Purtroppo pochi hanno preso coscienza dei cambiamenti derivanti dalle scoperte della fisica moderna. Molti sono tuttora ancorati a una lettura - religiosa e scientifica - della realtà ormai superata dalla storia. Verrà sicuramente il momento - e questo tempo non è molto lontano - in cui queste nozioni saranno patrimonio comune.

 

Beatrice Iacopini

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