Koinonia Maggio 2022


Un libro di Adriana Zarri da ripubblicare!

 

“QUAESTIO 98 - NUDI SENZA VERGOGNA”

 

Sono un’appassionata lettrice di gialli italiani ben scritti (da De Giovanni, Vichi, Carofiglio, Manzini…) e recentemente ho avuto la fortuna di ricevere da un amico un libro che ho letto con piacere ancora maggiore: ho detto “fortuna dì ricevere” perché è un libro che non si trova più in commercio.

È “Quaestio 98. Nudi senza vergogna” di Adriana Zarri, uscito per Camunia nel 1994. Ora lo si può trovare usato su eBay o sui siti di alcune librerie a vari prezzi, a seconda dello stato dì conservazione .

Conoscevo l’autrice come importante teologa, molto attiva anche come saggista e giornalista. Portò dapprima le sue collaborazioni ed i suoi interventi soprattutto su testate cattoliche, poi via via il suo contributo venne richiesto anche da giornali e riviste di diverso orientamento politico, dove fin dall’inizio del Concilio Vaticano ll  esponeva con i suoi articoli la sua adesione alla riforma  conciliare “dal di dentro e per la Chiesa”, auspicata appunto dalle istanze di chi al Concilio aveva partecipato attivamente. I suoi acuti interventi, spesso polemici nel dire cose “che non si sentono dire volentieri “, le guadagnarono un apprezzamento crescente per la loro originalità ora creativa, ora critica ma sempre costruttiva ai fini della sua costante esigenza di contribuire a realizzare le istanze conciliari.

La lettura di questo suo romanzo me l’ha fatta ora conoscere come raffinata scrittrice, con uno stile capace di tenere continuamente il lettore avvinto alla splendida storia d’amore narrata, dove situazioni e stati d’animo sono descritti talvolta con realismo, talaltra con struggente linguaggio poetico.

Molto suggestiva la descrizione della vita nel monastero benedettino che apre il libro e dove subito incontriamo il protagonista di questo romanzo, ancora per poco Padre Carlo. I diversi momenti del mattino dei monaci (preghiera, lento incedere verso il refettorio “ciascuno il proprio passo e il proprio saio”, colazione) sono descritti con tanta ricchezza di particolari che sembra di viverli in loro compagnia, assaporandone le sensazioni di serena sicurezza e di pacifica condivisione di luoghi, di tempi e di sentimenti

Il protagonista è appunto uno di questi monaci, padre Carlo, in procinto di uscire dal monastero per essere dì nuovo Michele e verificare se la Quaestio 98 della Summa di san Tommaso d’Aquino (se la verginità non ha preminenza sul matrimonio e se nel piacere dell’unione sessuale si possa ritrovare la pienezza dell’esperienza di Dio) abbia la possibilità di una risposta positiva nella propria esperienza di vita amorosa con quella che sarà la donna amata.

Mi è stato facile immedesimarmi nel sentire dei protagonisti al punto di avere frequenti occasioni di riflessione spirituale e trovare la chiave per risolvere problemi personali con squarci di luce rasserenanti. Questo perché non era una semplice scrittrice l’autrice dì ciò che leggevo, l’autorevolezza della teologa (polemica sì, ma mai fuori dall’ ortodossia della fede) mi permetteva ed autorizzava ad accettare un modo dì credere in Dio molto più aderente e rispettoso delle mie numerose paure…

Quanto ho letto è servito a rendermi finalmente chiaro quanto mi era stato inculcato fin dalla prima gioventù, in modo da sentirmi sempre in colpa in situazioni riguardanti la sfera sessuale e da me coltivato come non si potesse nemmeno osare di pensare e sentire diversamente.

Un altro motivo del fascino suscitato in me dalla lettura di questo romanzo sono le descrizioni poetiche ma allo stesso tempo realistiche di ambienti, siano essi naturali come un bosco o uno stagno, siano quelli coltivati dall’uomo come un campo o un orto.

Il suo “sentire cosmico” ci ha portato a comprendere quanto fossero più complete le  manifestazioni amorose dei due protagonisti in mezzo alla natura: l’amore dell’uomo e della donna in consonanza con eventi naturali porta con naturalezza a sentirsi un tutt’uno nell’abbraccio di Dio!

Ho rallentato la lettura dei capitoli dell’ultima parte del libro: sia perché mi piaceva riflettervi a fondo (leggendolo capirete perché), sia perché è uno di quei libri che non vorresti mai finire, tanto è stato il piacere della loro lettura…

Beato chi ancora non l’ha letto, se avrà l’occasione e il piacere dì poterlo leggere!    

 

Margherita Falusi

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