Koinonia Luglio 2019
Associazione “Viandanti” • Rete dei Viandanti
Via Giuditta Sidoli, 94 – 43123 Parma
III CONVEGNO NAZIONALE
Bologna 26 ottobre 2019
Istituto Veritatis Splendor - Via Riva di Reno, 57
“LO SPIRITO E NOI…”
Dottrina e pastorale:
continuità nel cambiamento
9,15 Accoglienza e saluti
9,30 Introduzione
10,00 TRARRE COSE NUOVE DALLE COSE ANTICHE
Relatore: Flavio Dalla Vecchia
10,30 CONTINUITÀ E AGGIORNAMENTO DELLA DOTTRINA NELLA STORIA DELLA CHIESA
Il caso del diritto alla libertà religiosa
Relatore: Daniele Menozzi
11,15 – Pausa caffè
11,30 DISCERNERE E TESTIMONIARE
“In quei giorni sorse un malcontento” (At 6; At 15)
Relatore: Giovanni Ferretti
12,15 - Dibattito
13,15 - Pranzo
14,45 PERCHÉ NON CI SIA UN GREGGE SENZA PASTORE -“Adempi al tuo ministero…” (2Tm 4,5)
Relatori: Letiza Tomassone e Severino Dianich
16,00 – 17,15 - Dibattito
17,15 - Osservazioni finali (Presidenza)
17,30 – Chiusura
Il Convegno vorrebbe leggere il rapporto dottrina e pastorale assumendo, in un orizzonte poliedrico (EG 236), i mutamenti culturali dei destinatari dell’annuncio. A partire dalla perennità della fede, la dottrina ha sempre subito cambiamenti e aggiornamenti nella formulazione e nella prassi per calarsi nel contesto sociale in continua evoluzione.
“La dottrina cristiana – ha detto papa Francesco - non è un sistema incapace di generare domande, dubbi, interrogativi, ma è viva, sa inquietare, sa animare. Ha volto non rigido, ha corpo che si muove e si sviluppa, ha carne tenera; la dottrina cristiana si chiama Gesù Cristo”. (Discorso al V Convegno ecclesiale nazionale di Firenze, 10 novembre 2015)
Nel tempo dell’irrilevanza di Dio e del pluralismo religioso, nel tempo in cui i fedeli e le comunità tornano ad essere “parrocchiani-paroikoi-forestieri” nel mondo (cfr. A Diogneto), si vorrebbero assumere le contraddizioni interne alla Chiesa ricentrando la testimonianza sull’essenziale.
Si dovrebbero indicare gli orizzonti essenziali dell’incarnazione del Vangelo oggi. Non ideologicamente piegati sull’attualità contingente, con la pretesa di soluzioni che non competono alla Chiesa, ma sulle strutture portanti anti-evangeliche e evangeliche che si intravedono. Non in modo universalmente generico, ma indicando alcune occasioni di dibattito e di possibile assunzione di responsabilità intra-ecclesiali. Non presidio di un “ethos culturale condiviso” quanto comunità di fede evangelicamente scandalosa.
Convinti che la continuità del cambiamento ha connotato da sempre la tradizione e la dottrina della Chiesa.