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Le parole di testimonianza riportate sono tratte dagli "Atti del processo di canonizzazione" di S.Domenico, appena qualche anno dopo la sua morte (1221): ci dicono del suo desiderio di andare a portare il vangelo anche ai popoli pagani e infedeli, non contento di rinnovare l'annuncio del vangelo nel mondo cristiano, con un ritorno alla vita evangelica. I Cumani sono per lui l'obiettivo della sua missione e diventano per i Frati Predicatori il simbolo del loro impegno di apostolato.
Nell'ambito di questa tradizione storica e spirituale nasce l'idea di una "Lettera ai Cumani", per un incontro e confronto ideale con essi, che poi sono tutti coloro verso cui siamo debitori di vangelo in vista di una condivisione di fede che rigeneri la comunità dei credenti e riporti la chiesa alla sua natura missionaria. Se questa idea è nata proprio ora, è perché si apre una fase nuova anche per Koinonia, che in qualche modo ritrova le sue origini in campo aperto, al di fuori di contesti conventuali costituiti e di strutture pastorali.
"Convertirsi e credere al vangelo" torna ad essere per tutti il punto di partenza, per diventare strumenti della "potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo, prima, come del Greco. In esso infatti si rivela la giustizia di Dio, da fede a fede, come sta scritto: Il giusto per fede vivrà" (Rm 1,16-17). Portare questo principio a metodo pastorale di predicazione e di convocazione ecclesiale è l'ispirazione iniziale confermata da anni di esperienza e di riflessione, ed è ora la prospettiva di impegno che abbiamo davanti, come compito informale, che trae la sua forza unicamente dalla fede di ciascuno e di tutti, quale piccolo seme di una pianta nuova.
Questo non vuol dire disporre di formule risolutive, per dare vita a forme di aggregazione alternativa all'esistente, ma vuol dire alleggerirsi di tutti gli equipaggiamenti e gli apparati di conquista, per tornare "ai crocicchi delle strade" e tutti quelli che troviamo chiamarli alle nozze (cfr Mt 22,9). Non è più questione di consenso o di accordo previo, è piuttosto questione di decisione e di scelta, da parte di quanti sono chiamati e accettano questa sfida! L'appello dei Cumani è come quello del macedonone a Paolo: "Vieni in Macedonia e aiutaci!" (At 16,9).


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